LAMEZIA TERME Si è dimesso dalla carica di presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme Francesco De Sarro. Un passo indietro, il suo, che aleggiava nell’aria già da qualche giorno. Il padre del giovane consigliere, Luigi De Sarro, medico all’ospedale Lamezia, dovrà rispondere in processo all’accusa di compravendita dei voti per il figlio, primo degli eletti con 934 voti. La cosa era venuta a galla per caso nella primavera 2016 quando due uomini Claudio Belville e Claudiu Constantin, avrebbero dato fuoco all’auto in uso a un altro soggetto, L.G., da loro accusato di non aver diviso in maniera equa il denaro ricevuto da Luigi De Sarro per procacciare voti al figlio. Per la Procura il padre del presidente del Consiglio avrebbe affidato a L.G., dietro il pagamento di mille euro, l’incarico di cercare preferenze per il giovane candidato. Alla “campagna elettorale” avrebbero poi partecipato anche Belville e Constantin.
A marzo 2016 la conclusione delle indagini è stata notificata a De Sarro padre ma nessun provvedimento aveva sortito questo scandalo nell’assetto del consiglio comunale. Oggi, con la commissione d’accesso insediata in Comune dalla Prefettura dopo i fatti dell’operazione antimafia Crisalide che hanno coinvolto tre ex consiglieri, Pasqualino Roberto, Giuseppe Paladino e Marialucia Raso, in consiglio si cercano nuovi equilibri.
«Attese le ultime diffamatorie divulgazioni mediatiche – ha scritto in una nota Francesco De Sarro – ritengo assolutamente necessario dismettere il mandato di presidente del Consiglio nel rispetto non soltanto dei miei elettori, ma della comunità lametina tutta. Inutile ribadire l’assoluta fiducia nel corso della giustizia».
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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