REGGIO CALABRIA «Il centrosinistra e il Pd, giorno dopo giorno, assomigliano sempre di più al campo di Agamennone sotto le mura di Troia. Confusione e litigi tra i condottieri stanno infatti portando alla declassificazione, nella migliore delle ipotesi, della sede dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati di Reggio Calabria». Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò. «I senatori del Pd calabresi e tutto il centrosinistra che sostiene Gentiloni – dice ancora Nicolò – non hanno presentato alcun emendamento al testo normativo della Riforma del codice antimafia per il mantenimento a Reggio Calabria della sede dell’Agenzia. Contrariamente a quanto affermano esponenti di punta del Pd, l’Agenzia non è soltanto una struttura burocratica, ma una branca operativa dello Stato dotata di delicate ed importanti funzioni che proprio a Reggio ed in Calabria trovano, purtroppo, applicazione più che altrove».
«Non si tratta – sostiene Alessandro Nicolò – di una battaglia per il “pennacchio”, ma di conservare a Reggio Calabria un’unità funzionale di altissimo livello nel rispetto al valore simbolico di un presidio, in una Città nella quale occorre rafforzare sensibilmente la presenza dello Stato. Il centrosinistra naviga a vista, scoordinato, senza conoscere e sapere l’attività parlamentare dei loro rappresentanti. I fatti, però, sono duri come pietre – continua Nicolò – e nel caso dell’Agenzia dei beni confiscati certificano l’inerzia dei gruppi parlamentari a sostegno del governo Gentiloni di esercitare quell’unità di intenti necessaria per sminare un percorso parlamentare contro cui potrebbe finire la sorte dell’Agenzia». «Continueremo a sostenere le buone ragioni – conclude il capogruppo azzurro – perché Reggio resti sede primaria dell’organismo, una necessità che interseca e completa l’azione dello Stato con quanto da noi sostenuto, contrariamente a ciò che pensa e non fa il Governo Gentiloni e il Partito democratico in Calabria».
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