CATANZARO La proposta è arrivata sul tavolo di Massimo Scura questa mattina. Assieme ai giornali locali che raccontavano il risultato – un nulla di fatto – sull’incontro romano di martedì tra il commissario al Piano di rientro, il dg del dipartimento regionale Tutela della salute Riccardo Fatarella e i funzionari dei ministeri dell’Economia e della Sanità. Prima della fumata grigia i decreti sulle nuove assunzioni negli ospedali e nelle Asp calabresi erano addirittura tre. Da mercoledì sono “soltanto” due. Oltre all’idea dalla quale Scura non vuole recedere – quella cristallizzata dai decreti 50 e 134, bocciati però dai ministeri – ce n’è adesso una firmata sia dagli uffici del dipartimento regionale che dal subcommissario dimissionario Andrea Urbani. È un decreto che secondo entrambe le parti che lo hanno sottoposto a Scura è «aderente alle normative e alle prescrizioni dei ministeri». E darebbe, se approvato da tutti e avallato dal Tavolo Adduce, la possibilità di assumere 1.106 persone tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari.
A questa cifra (giusto per non dare l’impressione che si stiano dando i numeri) si arriva prendendo come base il “decreto Urbani” (ve ne abbiamo parlato qui), che programmava 1.104 nuovi posti, corretto con alcune osservazioni arrivate dalla burocrazia della Cittadella regionale (c’è un’integrazione che riguarda i medici cessati a Reggio Calabria). Il documento mette insieme Fatarella – e quindi la Regione – e Urbani, che oggi è il direttore generale della Programmazione sanitaria al ministero. Un segnale (anche “politico”) che mette in evidenza l’isolamento del commissario Scura. Come dire: due parti su tre sono d’accordo, ora sta all’ingegnere decidere se incaponirsi sulla sua proposta o mediare e ascoltare le voci che arrivano da Roma. E che, già martedì, gli hanno chiesto di assecondare i dettami del governo. Fino a ora Scura non ha voluto sentire ragioni: si è rivolto alla Procura di Catanzaro pur di portare avanti il suo progetto.
La nuova proposta progettuale gli dà la possibilità di far partire il nuovo corso della sanità con una firma (e, comunque, passando dal vaglio del Tavolo Adduce). Ma il suo sì non è affatto scontato. (ppp)
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