CATANZARO Ultimo, forse unico sussulto di una campagna elettorale per il ballottaggio che a Catanzaro è stata portata avanti in sordina da entrambi i candidati, Enzo Ciconte e Sergio Abramo. A provare a dare una scossa al suo elettorato è stato proprio lo sfidante del sindaco uscente che ha ricevuto il pubblico sostegno del governo nazionale rappresentato da Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura ma soprattutto numero due del Pd nazionale.
Accanto a Ciconte e Martina, Ernesto Magorno e Mario Olverio. Davanti a loro una platea di addetti ai lavori, politici, candidati al consiglio e simpatizzanti. A spiccare, gli assessori regionali Carmen Barbalace e Antonio Viscomi, il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, l’ex sindaco di Catanzaro Rosario Olivo, l’ex parlamentare Franco Laratta, il deputato Nicodemo Oliverio. Nelle retrovie, fa capolino anche Nicola Adamo.
Dura un’ora l’iniziativa in cui Ciconte incassa l’endorsement di Martina, così li interventi di Magorno e Oliverio sono ridotti all’osso. Il segretario regionale dei democratici si è detto convinto che Ciconte «riuscirà ad unire tutti quelli che in città vogliono cambiare e avrà un consenso ampio che gli permetterà di governare».
Per Oliverio, invece, il tema principale è il ruolo di Catanzaro: «Credo che questo passaggio elettorale sia importante perché Catanzaro è il capoluogo di regione: rilanciare il ruolo di questa città è un contributo al rilancio del peso specifico della Calabria. Il declino della Calabria di questi anni è stato determinato anche dal contributo del declino della città capoluogo di regione. Catanzaro quindi deve ripensare la sua funzione, partendo dalla rivalutazione di un centro storico svuotato negli ultimi sei anni. Sono sicuro che domenica prossima, chi ama Catanzaro e non vuole il suo declino, saprà far valere la ragione e sosterrà Ciconte, indipendentemente dal voto del primo turno».
Prima di lasciare il microfono al ministro, Ciconte ha ripercorso alcune delle idee programmatiche per Catanzaro: «Catanzaro ha enormi potenzialità ma è stata impoverita negli ultimi anni. Il degrado delle periferie e del centro storico. Abramo ha chiamato vari consulenti, ma non ha risolto nulla anzi ha solo aggravato la situazione delle casse comunali. Domenica saremo quindi ad un bivio: votare per un sindaco che ha governato per 15 degli ultimi 20 anni o votare per un progetto di cambiamento. Abbiamo idee pratiche per il rilancio di Catanzaro, su queste chiedo ufficialmente al presidente Oliverio che ci dia risposta e sostegno».
Un passaggio, obbligato, Ciconte lo ha riservato anche ai sostenitori di Nicola Fiorita, il candidato indipendente che già aveva declinato ogni offerta proveniente da Ciconte: «Sapete che ho dimostrato grande apertura, con umiltà ora chiedo di stare insieme altrimenti abbiamo fatto solo un enorme buco nell’acqua».
Un appello ripreso dalla stesso Martina nel corso del suo intervento: «Chi non ha votato al primo turno Abramo, ora ha un’unica scelta da fare, votare per Enzo Ciconte con l’assicurazione di apertura e disponibilità che lo stesso Ciconte, in maniera vera, ha manifestato. Non state a casa, non guardare altrove, se non date una mano a questo progetto potreste pentirvene. Io sono qui per dire con tenacia che, al di là dei risultati del primo turno, Enzo ce la può fare».
Il ministro ha poi sottolineato: «Quella di domenica a Catanzaro è una battaglia simbolica soprattutto nel contesto nazionale, tutti dobbiamo averlo ben presente: mi auguro che da Catanzaro parta un segnale forte in termini di unità delle forze di centrosinistra e di apertura ad altre forze».
Temi elettorali a parte, Martina ha anche ribadito l’impegno del Governo per l’agricoltura calabrese, proprio all’indomani delle proteste degli agricoltori calabrese che nei giorni scorsi hanno manifestato nel piazzale della Cittadella regionale: «La Calabria è una terra incredibile, che ha sicuramente tanto lavoro da fare e tante potenzialità da sprigionare, ma ci sono impegni del Governo nazionale come il decreto Sud che apre a strumenti nuovi di investimento per queste terre che possono essere importanti per il futuro di questa regione. Noi siamo impegnati quotidianamente a migliorare gli strumenti di sostegno alle imprese agricole: non ci nascondiamo dalle difficoltà di questi momenti, ma siamo consapevoli che l’unico approccio è la sinergia e il lavoro coordinato. So cosa stiamo facendo al Ministero e in relazione con le istituzioni locali, dobbiamo fare tutti meglio, certo, ma è proprio questa la sfida che dobbiamo vincere insieme».
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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