BARI «Da uomo del Sud ritengo che il Mezzogiorno abbia commesso un grave errore a non aver aderito ad una visione federalista e ad un progetto unitario, limitandosi ad accontentare degli stanziamenti giunti. È mancato un modello originario di sviluppo sul quale puntare e su cui basare il rilancio e lo sviluppo». Così il senatore di Ap Antonio Gentile, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico intervenendo al convegno organizzato da Alternativa popolare a Bari “Le opportunità di sviluppo per il Mezzogiorno”, presso l’Aula Magna dell’Universita’ Lum Jean Mannet. «Bisogna partire da un progetto serio ed unitario – ha continuato Gentile – superando quella torre di Babele di agenzie, dipartimenti, direzioni generali dei vari ministeri che nei fatti hanno impedito al Mezzogiorno di parlare una sola lingua nell’ambito del proprio rilancio economico. Ed è dalla progettualità che bisogna partire non tanto dalle risorse, di cui comunque il Sud ha beneficiato. Ad esempio riguardo il piano 2014-2020, dotato di 110 miliardi di euro, ad oggi ha una rendicontazione delle spese ferma al 5 per cento. Ciò significa che bisogna saper utilizzare le risorse a disposizione, vincendo anche i ritardi di una burocrazia che molto spesso svolge una funzione di resistenza passiva». Per Gentile, «sul Sud quindi dobbiamo fare un’operazione verità e l’incontro di Bari può essere un punto di partenza per dare risposte al territorio. Penso al decreto legge ‘Resto al Sud’, portato avanti dal ministro De Vincenti, che rappresenta una grande occasione per il Mezzogiorno con fondi per 1 miliardo e 250 milioni. Risorse che se pienamente utilizzate potrebbero consentire di creare dalle 70 alle 100mila nuove imprese. È una grande opportunità che deve essere colta per rimanere al Sud ma soprattutto per fare grande il Sud” conclude il sottosegretario Gentile».
x
x