PALMI Sarà un ballottaggio con suspense quello in programma domenica prossima a Palmi, seconda città della provincia di Reggio Calabria con i suoi 18mila abitanti, sulla costa tirrenica. E non solo per l’esito del confronto tra il giovane Giuseppe Ranuccio e l’assessore uscente Francesco Trentinella – entrambi espressione di liste civiche – quanto perché il sindaco eletto, chiunque sia, sarà sub judice. Due candidati sindaco, infatti, hanno già annunciato ricorso al Tar ritenendo che durante lo spoglio del primo turno possano essere stati fatti errori durante lo scrutinio, durato quasi 24 ore. Tant’è che in un primo momento, la candidata giunta al secondo posto – e quindi destinata al ballottaggio – era stata individuata in Mimma Di Certo. Dopo polemiche, verifiche e richieste di ulteriori riconteggi, però, la Di Cento ha dovuto lasciare il posto a Trentinella. Alcuni rappresentanti di un seggio, infatti, si sono un autodenunciati alla Commissione elettorale mandamentale dichiarando di aver sbagliato alcune procedure nel conteggio dei voti. Fatta la verifica, la graduatoria è cambiata. Ma con scarti minimi, visto che tra i candidati giunti dal secondo al quarto posto, c’è una distanza di soli 35 voti. Il risultato è stato poi confermato dalla Prefettura nonostante la richiesta avanzata da 4 dei 6 candidati a sindaco e dalle liste che li avevano sostenuti al primo turno di procedere a un nuovo conteggio complessivo delle schede. Da qui la decisione di ricorrere al Tar. In questo clima di incertezza, comunque, Palmi torna al voto per eleggere il nuovo sindaco che dovrà riprendere le file di un cammino in salita anche per una città faro nel tessuto istituzionale e sociale della Piana e della Provincia reggina.
Michele Albanese
Ansa
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