CATANZARO Catanzaro sceglie di non cambiare: sarà ancora una volta Sergio Abramo il sindaco del capoluogo di regione. Secondo i dati definitivi diffusi dal Viminale, Abramo ha ottenuto il 64,3% dei consensi, superando nettamente il candidato del centrosinistra Antonio Vincenzo Ciconte che si è fermato al al 35,6%. Il dato politico è incontrovertibile: il Pd e il suo candidato, sostenuto da 11 liste per quasi 350 candidati consiglieri di ogni estrazione politica, perde consenso (circa 4.000 voti) anche rispetto al primo turno. Dall’altra parte, il sindaco uscente, rieletto per il quarto mandato, conferma i numeri del primo turno e rinsalda una maggioranza che aveva via via smarrito nel corso degli ultimi cinque anni. Il dato che non sorprende, ma deve far riflettere, è quello relativa all’affluenza. Se al primo turno erano andati a votare più di 70 catanzaresi su 100, al secondo solamente 47. In pratica, il “nuovo” sindaco è stato scelto solamente dal 30% dei catanzaresi.
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La città ha di fatto rigettato il progetto «ampio e condiviso» voluto dal Pd targato Magorno e Oliverio, ma nei numeri – considerando la flessione nell’affluenza – non ha plebiscitariamente riconosciuto ad Abramo di aver fatto un buon lavoro in 15 degli ultimi 20 anni, periodo in cui è stato sindaco del capoluogo. Di sicuro c’è la sconfitta politica del Pd, e conta poco che la debacle sia generalizzata. Numeri e valutazioni a parte, Catanzaro rimane al centrodestra, unito come non avviene dappertutto a livello nazionale: Forza Italia e Alternativa Popolare fanno valere un consenso che nel resto del Paese non è altrettanto solido. E nella coalizione uscita sonoramente sconfitta dal ballottaggio, c’è qualcuno che sussurra che il “merito” sia ascrivibile al centrosinistra, anzi proprio al Pd che al momento della scelta del candidato ha tentennato, scegliendo di puntare sull’usato sicuro e su una coalizione ampia numericamente (sulla carta).
LE RILEVAZIONI: ABRAMO SUBITO IN TESTA La prima rilevazione dell’istituto Piepoli, diffusa nel corso dello speciale “Porta a porta” su Rai Uno, pone Abramo avanti nel testa a testa con il candidato del centrosinistra Vincenzo Ciconte. Abramo è accreditato di un risultato tra il 56 e il 60%, Ciconte tra il 40 e il 44%, una forchetta piuttosto ampia, da sondare comunque con le valutazioni effettive che verranno fuori dallo scrutinio reale. Se il Pd vede buio pesto fin dal primo exit poll, con la prima proiezione (mediata con il voto reale) va addirittura peggio: il sindaco uscente sale al 65% contro il 35% del consigliere regionale dem, risultato sostanziamente confermato dal primo dato reale (e ufficiale). Quando le sezioni scrutinate sono 27 su 90, il candidato del centrodestra è al 65,34%, dato in linea con la seconda proiezione fornita da Ipr Marketing che gli assegnava il 65,5%. Dunque Abramo accoglie il suo quarto mandato con percentuali quasi trionfali. Abramo aveva chiuso il primo turno, l’11 giugno, in vantaggio sul suo principale contendente: 39% a 31%. Una forbice che si sarebbe, dunque, ampliata nel corso delle ultime due settimane.
SANTELLI: PD BATTUTO DAPPERTUTTO Neppure il tempo di registrare la percentuale dei votanti al ballottaggio che da Forza Italia arriva il primo commento entusiastico. È della coordinatrice regionale Jole Santelli. «A Catanzaro si completa il trionfo, la Calabria è parte integrante della rimonta del centrodestra. Gli exit poll – dice Santelli – parlano di schiacciante vittoria di Sergio Abramo a Catanzaro, che regala il terzo comune capoluogo calabrese al centrodestra: in un quarto vinse una lista civica di centro e a Reggio Calabria, dove si votò a novembre del 2014, se andassimo oggi alle elezioni vinceremmo a mani basse». «In soli due anni e mezzo in Calabria – afferma Santelli – abbiamo battuto il Pd dappertutto, vinto a Lamezia Terme, contribuito a battere dopo 50 anni i progressisti a Rende e strappato diverse altre città importanti al Pd, lavorando in un contesto nel quale dovemmo subire scissioni, fuoriuscite e una elezione regionale segnata da errori che non erano i nostri. Abbiamo restituito entusiasmo ai giovani, ai corpi intermedi – aggiunge Santelli – facendo di Forza Italia il primo partito nel capoluogo regionale, a Cosenza, a Vibo, in una regione dove il consenso è ancora mediato purtroppo dal bisogno e in cui tutto il potere è in mano al Partito democratico. Ringrazio Sergio Abramo, i candidati di Forza Italia e di tutte le liste che lo hanno sostenuto, i consiglieri regionali e i dirigenti che hanno vissuto una campagna elettorale fatta di proposte e di serietà. Sergio Abramo sarà un grande sindaco nel prossimo quinquennio, continuando il suo buongoverno. Nel giorno che decreta ufficialmente il grande ritorno di Fi come punto di riferimento dei moderati e premia le intuizioni e la generosità di Silvio Berlusconi, la Calabria è portatrice di consenso e di speranza e mostra un volto nuovo e ricco di novità».
GENTILE: «STRAORDINARIO SUCCESSO DI AP» «Con il ballottaggio di ieri si chiude una straordinaria tornata elettorale a Catanzaro per Alternativa popolare. Cinque consiglieri comunali eletti, una classe dirigente locale che dimostra il suo radicamento ma soprattutto che risulta decisiva per la vittoria finale con il suo 10 per cento di consensi». Lo dichiara il senatore Antonio Gentile, componente della segreteria politica nazionale di Alternativa popolare. «Di tutto, questo va fatto un plauso al senatore Piero Aiello – aggiunge – per il grande impegno e per la lucidità con cui ha condotto Ap in queste elezioni. Chiaramente questo risultato è un segnale per la Calabria, l’ennesimo, ed un invito a voltare pagina. La gente ha premiato un programma di governo serio ed è questo che oggi chiedono i cittadini. Bisogna partire dalle riforme, investendo nei settori produttivi e ad alta efficienza, riducendo gli sprechi e la burocrazia. Quello di Catanzaro – conclude il senatore – è un voto di speranza e di fiducia. Altro che fine della politica, di questa ce n’è ancora tanto bisogno, ma purché sia seria e competente. Come ha dimostrato di esserlo Alternativa popolare».
MAGORNO: «A CATANZARO ABBIAMO PERSO UN’OCCASIONE» «L’esito del ballottaggio ci lascia la grande amarezza della sconfitta di Catanzaro: è doveroso un ringraziamento al candidato Ciconte, per la generosità con cui ha affrontato la campagna elettorale accettando la candidatura a sindaco, ed è altrettanto doveroso prendere atto del risultato, portando avanti alcune riflessioni». Lo dichiara il segretario del Pd Calabria, Ernesto Magorno. «A Catanzaro – aggiunge – si è, infatti, venuta a creare una condizione complicata nel nostro campo politico, un quadro di frammentazione e divisioni che ha reso ancora più impegnativa e difficile la campagna elettorale, incidendo sulla nostra proposta politica. Il risultato di Catanzaro ci impone una doverosa assunzione di responsabilità, ognuno per la propria parte, su quanto accaduto. Non ci interessano le letture autoassolutorie – prosegue il segretario del Pd -, né le analisi al ribasso: siamo consapevoli dell’importante occasione persa e con essa faremo I conti in modo serio ed approfondito. Una riflessione alla quale non ci sottrarremo in Calabria, ponendo in primo piano quanto accaduto nel capoluogo di regione ma prendendo nella dovuta considerazione anche i risultati positivi di altre realtà calabresi in cui il centrosinistra, invece, riesce ad affermarsi in maniera vittoriosa al secondo turno». «Rivolgiamo quindi un caloroso augurio di buon lavoro – conclude – ai nostri neoeletti sindaci di Paola, Acri e Palmi».
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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