REGGIO CALABRIA «Non abbiate paura e non chiudetevi in voi stessi». La voce è affaticata, ma l’appello lanciato dall’altare è lo stesso che don Giorgio Costantino fece da un letto d’ospedale, dopo aver rischiato di morire per un’aggressione. La voce è affaticata ma il sacerdote è tornato al suo posto. Ieri la prima celebrazione officiata nella chiesa di “Santa Maria del Divin soccorso” nel quartiere Gebbione dopo la violenza subita nella notte del 24 maggio. Calci e pugni e poi il ricovero, il coma e i giorni di ansia per le gravi lesioni riportate. Il sacerdote è tornato da pochi giorni nella sua comunità; i medici gli hanno consigliato di restare a riposo. Niente da fare, il richiamo dei fedeli lo ha portato sull’altare nella festa di San Giovanni Battista. «State tranquilli – ha detto – io non me ne andrò da qui ma continuerò a stare con voi». E poi, alla fine della celebrazione, un appello alle autorità: «Non lasciate sola la gente. Fateci sentire la vostra vicinanza. Fate sentire la vostra presenza».
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