COSENZA «Il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, dimostra di avere una visione bipolare dei dati del Conto economico 2016 dell’Azienda provinciale sanitaria bruzia. L’affermazione del direttore generale dell’Asp di Cosenza, secondo la quale ci sarebbe stato un aumento del deficit perché “dovuto a un sensibile aumento della spesa per il personale conseguente a nuove e molteplici assunzioni di medici, paramedici e infermieri” (nota stampa di Mauro), contrasta con quanto certificato a sua firma nel conto economico alla voce costo del personale. Rispetto all’anno precedente si registra un decremento nel 2016 di 6.235.000 euro dovuto alla riduzione del personale collocato in pensione». È quanto afferma Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito democratico.
«Le due versioni di Mauro, quella del Conto economico e quella del comunicato stampa, sono in netta antitesi – sostiene Carlo Guccione – anche con quanto lui stesso dice nella premessa del Conto economico ispirandosi a criteri di prudenza, veridicità e correttezza. Un documento, questo del conto economico 2016, che Mauro ha inviato al ministero dell’Economia, a quello della Salute, al collegio sindacale, al dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria e nel quale, inoltre, dopo una lettura attenta, viene alla luce una affermazione quantomeno omertosa secondo la quale “nell’anno 2016 sono state avviate una serie di attività di riorganizzazione aziendale con predisposizione del relativo atto aziendale – delibera n.1179/2016”. Ma tutti in Calabria sanno che l’Atto aziendale ha avuto delle prescrizioni da parte dell’ufficio del Commissario per il Piano di rientro sanitario e che non è operativo. In mancanza di un documento così importante per la programmazione e realizzazione delle attività dell’Asp di Cosenza non si capisce come abbia agito e si sia mosso il direttore generale nel corso dell’anno 2016».
«Vorrei ricordare – precisa Carlo Guccione – che l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza è l’unica Asp e Ao calabrese che ancora non ha avuto i pareri necessari in merito all’atto aziendale. Ma la cosa ancora più grave è che nel Conto economico non emerge un dato: la Regione Calabria nel riparto annuale 2016 (Dca 74/2017) ha stanziato per l’Asp di Cosenza 937 milioni di euro, otto milioni in più del riparto 2015 (Dca 37/2016) per l’Asp bruzia raggiungendo un totale di 929 milioni di euro nel 2015».
«Nonostante nel 2016 si sia verificato un incremento delle risorse – sottolinea Carlo Guccione – da parte della Regione all’Asp di Cosenza (8 milioni di euro), la riduzione del costo del personale (6 milioni di euro di risparmio), l’accorpamento e la chiusura di reparti nei tre ospedali Spoke della provincia di Cosenza e una riduzione dei servizi sanitari e territoriali che mettono in discussione la garanzia dei livelli essenziali di assistenza, si registra una deficit del 52% in più rispetto al 2015 per come certificato anche dai revisori dei conti nella loro relazione del 12 giugno 2017. Per carità di Patria mi fermo qui. Come dice un mio amico: in sanità al peggio non c’è mai fine».
GIUDICEANDREA: SUBITO LA COMMISSIONE D’INCHIESTA La querelle Guccione-Mauro sui conti dell’Asp di Cosenza provoca la reazione di Giuseppe Giudiceandrea, consigliere regionale del gruppo Democratici e progressisti: «Mai come oggi diventa urgente la nomina dei componenti della commissione d’inchiesta sulla gestione dell’Asp di Cosenza. La verità è un dovere verso i cittadini, al pari dei servizi sanitari minimi che ancora languono solo nella nostra provincia. Il 29 giugno, a margine del consiglio regionale, riuniti i capigruppo, chiederò che al consiglio successivo, da tenersi entro i primi giorni di luglio per le nomine dell’Ufficio di presidenza, venga posta all’ordine del giorno la costituzione della commissione d’inchiesta con nomina immediata del presidente (che tocca all’opposizione) e dei componenti, uno dei quali chiederò che sia Carlo Guccione».
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