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Piantagione di marijuana, arrestata la compagna di Emanuele Mancuso

VIBO VALENTIA Lui irreperibile da ieri, lei agli arresti domiciliari con l’accusa di coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Si incrociano ancora una volta con i guai giudiziari l…

Pubblicato il: 27/06/2017 – 10:14
Piantagione di marijuana, arrestata la compagna di Emanuele Mancuso

VIBO VALENTIA Lui irreperibile da ieri, lei agli arresti domiciliari con l’accusa di coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Si incrociano ancora una volta con i guai giudiziari le sorti di Emanuele Mancuso, 29enne rampollo del potente clan vibonese, e della sua compagna 25enne Nensy Chimirri. Lui non si è fatto trovare dai carabinieri che, lunedì mattina, dovevano notificargli un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nell’ambito dell’operazione che ha colpito una piccola rete di spacciatori con base nelle Serre. Lei è stata arrestata a Capistrano, alle 4 del mattino, dagli agenti del commissariato serrese, che hanno trovato una coltivazione di 10mila piante di marijuana riconducibile, secondo la polizia, a lei e al padre Carlo.
In località Santa Barbara, gli agenti agli ordini del dirigente Valerio La Pietra hanno trovato 10mila piante dislocate in cinque diversi appezzamenti di terreno terrazzati, una volta coltivati ad uliveti, e servite da un accurato e complesso sistema di irrigazione. Nella piantagione sono stati trovati diversi attrezzi agricoli, tra cui una motozappa, un decespugliatore a scoppio, una pompa per la diffusione di antiparassitari e altro. Nelle vicinanze, all’interno di una baracca in legno, c’era un essiccatore a due livelli nel quale era presente una notevole quantità di sostanza stupefacente già raccolta. «La coltivazione – si legge in una nota della Questura di Vibo – era organizzata per ottenere un raccolto continuo ed intensivo: le piante erano di diversa altezza e differente grado di maturazione, per poter assicurare un rifornimento costante al mercato degli stupefacenti. Il complesso apparato di tubi per l’irrigazione e l’impianto per la fornitura di energia elettrica erano collegati ad un’abitazione situata nelle immediate adiacenze della piantagione». Il 58enne impiegato delle Poste Carlo Chimirri e la figlia Nensy Vera, convivente del figlio del boss Pantaleone “l’ingegnere”, sono stati quindi arrestati e condotti ai domiciliari. Le 10mila piante, che secondo la Polizia sul mercato avrebbero fruttato non meno di 500mila euro, previa campionatura sono state distrutte.

s. pel.  

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