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Caos Villa, il ministro: «Legittima l'azione di Siclari»

VILLA SAN GIOVANNI «Il sindaco di Villa San Giovanni ha legittimamente proceduto alla nomina del suo vicesindaco». È quanto ha affermato oggi alla Camera il ministro per i Rapporti con il Parlament…

Pubblicato il: 28/06/2017 – 14:44
Caos Villa, il ministro: «Legittima l'azione di Siclari»

VILLA SAN GIOVANNI «Il sindaco di Villa San Giovanni ha legittimamente proceduto alla nomina del suo vicesindaco». È quanto ha affermato oggi alla Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro rispondendo a una interrogazione presentata dalla deputata del M5S Federica Dieni. La vicenda riguarda quanto avvenuto all’indomani delle elezioni amministrative nella cittadina dello Stretto, che hanno decretato la vittoria del sindaco Giovanni Siclari. Il neo primo cittadino, nel novembre 2016, era stato condannato, insieme con gli altri ex membri della giunta La Valle, per abuso d’ufficio in merito ad alcune concessioni a favore di uno stabilimento balneare che sorgeva in una zona demaniale. La condanna aveva fatto scattare la sospensioni per tutti gli amministratori coinvolti, tra cui Siclari, che, nel frattempo, erano entrati a far parte della nuova amministrazione guidata da Antonio Messina. Le successive dimissioni della maggior parte dei consiglieri comunali aveva poi sancito la fine anticipata della consiliatura e l’arrivo di un commissario prefettizio. 
Subito dopo la proclamazione, avvenuta il 12 giugno scorso, Siclari ha nominato come vicesindaco Maria Grazia Richichi. Il giorno dopo, il prefetto di Reggio ha notificato il nuovo provvedimento di sospensione ai danni del nuovo sindaco. Proprio le circostanze relative all’immediata designazione del vicesindaco avevano alimentato i dubbi delle forze di opposizione, convinte che Siclari, già sospeso, non avrebbe potuto procedere con la nomina. Secondo Finocchiaro, che ha risposto al question time in sostituzione del ministro dell’Interno Marco Minniti, «sembra ragionevole ritenere che il sindaco abbia legittimamente proceduto alla nomina del vicesindaco». Questo perché «la giurisprudenza ha affermato che la sospensione decorre dalla comunicazione del prefetto», in questo caso avvenuta il 13 giugno, il giorno successivo alla proclamazione degli eletti e alla nomina di Richichi da parte di Siclari. Il ministro, dopo aver chiarito che eventuali profili di illegittimità «possono essere fatti valere in sede giurisdizionale», ha sottolineato come la questione presenti comunque alcune zone d’ombra: la vicenda di Villa San Giovanni, insomma, presenta «profili molto gravi, perciò la Prefettura assicurerà la massima vigilanza sul funzionamento dell’ente».

DIENI: «CALPESTATE LE REGOLE» «Il governo è complice di chi a Villa San Giovanni ha voluto calpestare le regole». È quanto ha affermato la deputata del M5S Federica Dieni dopo la risposta di Finocchiaro. «Non vi è dubbio – ha spiegato – che la legge Severino abbia alcuni limiti, dato che non prevedeva casi come quello registrato a Villa San Giovanni. Immagino che si ritenesse che la decenza dovesse impedire che qualcuno che fosse già sospeso, o in condizioni tali da venire immediatamente sospeso, come un condannato per abuso d’ufficio, si candidasse per fare il sindaco. Ebbene la nostra classe politica non è decente, e non è certo una scoperta. Questo caso si è prodotto e non si può far finta di nulla. Non possiamo tollerare che attraverso un escamotage, condito da una buona dose di ignavia da parte di chi doveva vigilare, si possa aggirare una legge che era nata per fare da argine contro l’occupazione delle istituzioni da parte dei condannati. E se questo governo non intende fare nulla, allora è complice. Complice del tentativo di smantellare gli argini contro il dilagare della corruzione nella politica, complice nell’infrazione continua delle regole da parte di chi occupa posizioni di potere. Tutti siamo uguali dinanzi alla legge e non può essere che la politica sia più uguale degli altri. Il caso di Giovanni Siclari che, da condannato e sospeso, del tutto indisturbato si fa eleggere e nomina una sostituta per guidare un Comune, getta infamia sulle istituzioni perché è uno schiaffo allo Stato di diritto e al primato della legge. E la questione della competenza è relativa, perché spettava alle strutture di governo sul territorio, al prefetto, non consentire che la nomina del vicesindaco venisse effettuata, intervenendo immediatamente per ricordare che la sospensione operava dall’istante in cui il Siclari veniva proclamato sindaco. Non è stato fatto e ora si è dato avvio a un’amministrazione illegittima». 
L’avvallo di questa situazione da parte dell’esecutivo – ha detto la deputata 5 stelle concludendo la sua risposta – «è la prova che non c’è interesse alcuno per impedire che, una sassata dopo l’altra, si abbattano le norme che ancora frenano l’invasione di corrotti e corruttori nella cosa pubblica. Potete usare belle parole, ma alla fine sono i fatti a definirvi. E il fatto evidente a tutti oggi è che di fronte allo stupro del diritto decidete di girarvi dall’altra parte».

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