COSENZA È toccato ai genitori dei compagni del piccolo Giancarlo Esposito salire sul banco dei testimoni nel processo sulla morte del bambino di soli quattro anni deceduto il 2 luglio del 2014 nella piscina comunale di Cosenza. Giancarlo era al suo primo giorno di attività nella struttura dedicata ai più piccoli e chiamata Kinder Garden. Sul banco degli imputati ci sono Carmine Manna (legale rappresentante della società), e le educatrici Franca Manna, Luana Coscarello, Martina Gallo e Ilaria Bove.
Gli avvocati della difesa (Marcello Manna, Concetta Coscarella e Sabrina Rondinelli) hanno chiamato a testimoniare alcuni genitori dei bimbi che frequentavano la struttura (altri sono stati sentiti dalla Procura rappresentata dal pm Maria Francesca Cerchiara). Al giudice Enrico Di Dedda hanno raccontato che i bambini hanno sempre partecipato volentieri alle attività del “Kinder garden”, l’intrattenimento ludico-motorio che, ogni estate, viene offerto dalla piscina. Gli avvocati di parte civile (i legali Francesco Chiaia e Ugo Ledonne) hanno chiesto ai testimoni se fossero in grado di dire quanti i bambini si trovassero in piscina nel giorno della tragedia e se indossassero supporti di sicurezza. I genitori hanno dichiarato di non poter dire di aver visto con i loro occhi dispositivi come braccioli e oggetti simili, ma che dal racconto dei propri flgli le dotazioni di sicurezza venivano utilizzate anche in base alla funzione dell’età e della capacità di saper nuotare dei bimbi. Il collegio difensivo in due testimonianze ha evidenziato qualche contraddizione tra quanto dichiarato questa mattina e le dichiarazioni fornite ai carabinieri nei momenti successivi alla disgrazia. Il processo è stato aggiornato al prossimo 19 luglio.
mi. mo.
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