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Operazione contro la cosca Giampà, 9 fermi a Lamezia – VIDEO e NOMI

  LAMEZIA TERME È in corso una vasta operazione antimafia della Polizia di Stato di Catanzaro che sta eseguendo 9 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto a carico di membri attivi della cosc…

Pubblicato il: 28/06/2017 – 5:39
Operazione contro la cosca Giampà, 9 fermi a Lamezia – VIDEO e NOMI

 

LAMEZIA TERME È in corso una vasta operazione antimafia della Polizia di Stato di Catanzaro che sta eseguendo 9 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto a carico di membri attivi della cosca Giampà operante in Lamezia Terme. Lo rende noto una nota della Polizia. I destinatari della misura restrittiva sono ritenuti colpevoli di associazione di stampo mafioso e di numerose estorsioni a carico di esercizi commerciali ed imprenditori operanti nella città di Lamezia Terme, nonché di atti intimidatori consistiti nel posizionamento di bottiglie incendiarie nei pressi delle attività commerciali e di danneggiamenti con l’utilizzo di ordigni esplosivi. Agli indagati sono inoltre contestati numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. Le attività investigative, condotte, con il concorso del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, dai poliziotti della Squadra Mobile di Catanzaro e del Commissariato di Polizia di Lamezia Terme, – coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nelle persone del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e del pm Elio Romano, con la supervisione del procuratore capo, Nicola Gratteri – hanno permesso di accertare che taluni soggetti appartenenti alla cosca Giampà, tornati in libertà dopo l’espiazione delle condanne riportate a seguito delle operazioni di polizia “Medusa” e “Perseo” o all’atto dell’ammissione a misure cautelari alternative alla detenzione, si sono riattivate con il fine di reimporre la loro influenza criminale nelle zone storicamente controllate dalla cosca di riferimento. I particolari dell’operazione saranno resi noti durante una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 presso il complesso polifunzionale della Polizia di Stato di Catanzaro, alla quale parteciperà il procuratore capo Nicola Gratteri.

CONTRASTI INTERNI AL CLAN Le indagini che hanno portato all’operazione denominata “Filo Rosso” hanno anche evidenziato la netta contrapposizione tra la cosca Giampà e il clan dei Torcasio, storici avversari, al punto che dopo l’operazione della Dda contro i Torcasio per detenzione di armi, i Giampà avrebbero avuto momenti di fibrillazione perché preoccupati del possesso di altre armi da parte degli stessi rivali. Un clima particolarmente teso, dunque, al punto da scatenare anche frizioni interne al clan Giampà. Come nel caso dell’ordigno esplosivo piazzato davanti casa di Saverio Giampà, con il danneggiamento della porta di ingresso e dell’autovettura dell’uomo. Subito dopo uno degli affiliati, risultato legato ai Notarianni, sarebbe stato prima pestato selvaggiamente, quindi sarebbe stato costretto a lasciare la città per evitare di rimanere vittima di una imboscata. Per scongiurare eventuali delitti, la polizia ha quindi deciso di chiudere le indagini e portare a termine l’operazione. I nove fermi eseguiti stamattina giungono a distanza di cinque anni esatti dall’operazione “Medusa”, eseguita appunto il 28 giugno del 2012, contro la stessa cosca Giampà. 

ESTORSIONI E INTIMIDAZIONI Per costringere gli imprenditori a pagare, gli esponenti della cosca avrebbero utilizzato le intimidazioni con bottiglie incendiarie e danneggiamenti con ordigni esplosivi davanti agli esercizi. Ma la polizia ha anche ricostruito diverse attività di spaccio di sostanze stupefacenti, a conferma di un’organizzazione criminale impegnata su più fronti. Saverio Giampà, uscito dal carcere per fine pena nell’ottobre 2016, insieme a due affiliati sottoposti ancora uno agli arresti domiciliari e l’altro alla sorveglianza speciale, avrebbe ripreso l’attività criminale, non sapendo però di essere intercettato in ogni suo spostamento. Tra le intimidazioni portate a termine, anche un ordigno artigianale posizionato davanti al cancello del cantiere per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport di via del Progresso per costringere la ditta impegnata nei lavori a cedere alle richieste estorsive.

I destinatari del provvedimento di fermo sono:

Saverio Giampà, 30 anni;

Pasquale Notarianni, 31 anni;

Luigi Leone, 33 anni;

Giuseppe Cappello, alias “Cutulicchio”, 33 anni;

Michele Bentornato, alias “U Grassu”, 32 anni

Fabio Vescio, 20 anni;

Alessandra Folino, 31 anni;

Michael Mercuri, 28 anni.

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