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Sanità, il governo tiene in stand by Oliverio e De Luca

ROMA Sulla nomina dei commissari alla Sanità, tra cui quello calabrese, il governo decide di non decidere. E di evitare un colpo di mano che potrebbe scatenare reazioni a catena, la più pericolosa …

Pubblicato il: 28/06/2017 – 17:01
Sanità, il governo tiene in stand by Oliverio e De Luca

ROMA Sulla nomina dei commissari alla Sanità, tra cui quello calabrese, il governo decide di non decidere. E di evitare un colpo di mano che potrebbe scatenare reazioni a catena, la più pericolosa delle quali sarebbe una crisi di governo. Il Consiglio dei ministri chiude la seduta di oggi senza affrontare il nodo che riguarda la designazione del governatore campano Vincenzo De Luca e, per via incidentale, anche quello calabrese, Mario Oliverio. Un emendamento inserito nell’ultima legge di bilancio consente ai presidenti di Regione di assumere contemporaneamente anche la carica di commissario. E pare che nelle ultime ore il premier Paolo Gentiloni abbia fatto parecchie pressioni affinché De Luca fosse finalmente nominato al vertice della sanità della sua regione. Un desiderio che, però, sembra trovare la ferma opposizione di chi (assieme al titolare dell’Economia, Pier Carlo Padoan) quell’atto di nomina dovrebbe firmarlo e ratificarlo: il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Che, in accordo con i vertici del suo partito, Alternativa popolare, pare avere altre idee in merito alla gestione della sanità in due regioni sottoposte a Piano di rientro dal debito.
Gli alfaniani non vedono di buon occhio l’ascesa di De Luca, a cui preferirebbero un profilo più “tecnico”. Lorenzin avrebbe infatti avanzato la proposta di nominare l’ex commissario prefettizio di Roma Francesco Paolo Tronca, ipotesi subito scartata dal Pd e da Gentiloni. Lorenzin, tra l’altro, si trova in una situazione scomoda, dal momento che era stata proprio lei la fautrice della legge, poi abrogata, che impediva il doppio incarico per i governatori. Ma il più strenuo oppositore alla nomina di De Luca (e quindi, per derivazione, di Oliverio) sarebbe il sottosegretario calabrese Tonino Gentile, supportato da un nutrito drappello di senatori di Ap del Sud. Da qui l’impasse delle ultime ore, che produce riflessi anche in Calabria: è chiaro che, senza il placet a De Luca, Oliverio non può sperare di ottenere la nomina inseguita fin dal giorno del suo insediamento alla guida della Regione.  
Il governo ha dunque optato per la soluzione “prendere tempo”, in modo da ricucire lo strappo e trovare una soluzioni condivisa che eviti tensioni in una maggioranza già di per sé traballante. La “pratica commissari”, secondo alcune indiscrezioni, stava per arrivare “fuori sacco” al Cdm di oggi, ma è stata bloccata per tempo. Il problema, tuttavia, è destinato a ripresentarsi nei prossimi giorni. De Luca e il Pd aspettano risposte. E anche Oliverio sta alla finestra, fiducioso.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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