ROMA Ufficialmente la patata bollente è la Campania, ma è chiaro che sullo sfondo c’è anche la Calabria. La scelta dei commissari alla Sanità nelle Regioni sottoposte ai Piani di rientro resta una questione decisiva per gli equilibri di potere tra i partiti di governo, ma ora la tensione, specie tra Pd e Ncd, sembra aver raggiunto il livello massimo. Proprio il partito del premier Gentiloni pare stia facendo parecchia pressione perché in Campania si arrivi alla nomina a commissario del governatore Vincenzo De Luca. Il che, giocoforza, aprirebbe le porte anche alla tanto agognata nomina di Mario Oliverio alla guida della sanità calabrese. Ma la soluzione De Luca non sarebbe affatto gradita a Ncd, partito di cui fa parte la ministra alla Sanità Beatrice Lorenzin, il cui assenso, assieme a quello del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, è necessario per dare il via libera alla nomina dei commissari alla Sanità. Proprio per questo Lorenzin pare abbia deciso di disertare la riunione del Consiglio dei ministri per “sabotare” in qualche modo la nomina di De Luca. Per tentare di superare l’empasse, inoltre, pare che dal Ministero della Sanità sia stata avanzata la proposta di nominare in Campania il prefetto Francesco Paolo Tronca, già commissario del Comune di Roma nel dopo-Marino. Ma anche il nome di superamento non sarebbe stato gradito ai dem, che sulla questione avrebbero minacciato la crisi di governo, senza però suscitare grandi preoccupazioni negli alleati di Ncd.
IL CASO CALABRIA In Calabria, visto l’effetto domino che la nomina di De Luca potrebbe avere per il governatore Oliverio, le dinamiche romane vengono seguite con una certa attenzione. Intanto dal verbale del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza (il cosiddetto “Tavolo Adduce”) emergono dettagli non proprio rassicuranti per l’attuale commissario Massimo Scura. Nel verbale si parla di «ripetute e poco istituzionali esternazioni e comportamenti del Commissario» e «nel valutare l’assoluta gravita e irritualità nel comportamento» del commissario, Tavolo e Comitato «valutano che si sono verificati i presupposti per I’avvio della procedura ex comma 84, articolo 2, della legge 191/2009 in materia di sostituzione del commissario ad acta per la non realizzazione degli atti indicati nel Piano di rientro e nel mandato commissariale e per difficoltà in sede di verifica e monitoraggio nell’attuazione del Piano». Tradotto dal burocratese, si tratta di un vero e proprio avviso di sfratto per Massimo Scura.
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