COSENZA «La tanto pubblicizzata “Autostrada del Mediterraneo” non è sicura, non è terminata perché ci sono cantieri ovunque e, in molti punti, dove non ci sono cantieri, il manto stradale è sconnesso e pericoloso; non è l’autostrada del futuro come ci raccontano gli spot di questi giorni e nonostante lo Stato italiano abbia investito ben oltre 8 miliardi di euro nel corso degli anni rimane una grande incompiuta». Per questo motivo, «in vista della stagione estiva e quindi dell’aumento del flusso dei viaggiatori che rischi di peggiorare la situazione», il deputato del Gruppo misto Franco Bruno chiede al ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio «come intenda rispondere alle istanze del territorio e se possa intervenire sollecitando l’Anas perché vengano garantiti almeno gli standard minimi di sicurezza». La richiesta è contenuta in un’interrogazione che il parlamentare centrista ha confezionato venerdì, dopo una settimana in cui la situazione dell’ex A3 è stata al centro di polemiche infuocate. Ma soprattutto alla luce dell’incidente che, domenica scorsa, ha visto la morte di 4 persone tra cui un bambino di otto anni. Bruno ricorda gli annunci entusiastici che oggi sembrano vuoti. Ricorda il testo che pubblicizza la nuova autostrada e la presentazione del volume “Autostrada del Mediterraneo – Guida per viaggiare con gusto 2017” realizzato da Repubblica, in collaborazione con Anas, pensato «per pubblicizzare il turismo enogastronomico lungo la tratta». Ricorda anche l’inaugurazione alla presenza del premier Gentiloni e dello stesso Ministro dei Trasporti e un post dell’ex premier Matteo Renzi che magnificava i lavori. Oggi tutti «questi annunci sembrano alquanto improvvidi sfiorando l’offensività per chi, come avviene in queste ore, resta incolonnato per molto tempo a oltre 40 gradi in lamiere arroventate lungo l’Autostrada del Mediterraneo». Per non dire che «ogni giorno, da quattro mesi, tra gli svincoli di Altilia e Cosenza Sud (e oltre) per i lavori di rifacimento del manto stradale e di alcuni giunti gli automobilisti sono costretti a viaggiare per lunghi tratti su una sola corsia con enormi disagi e a tal proposito i sindaci dell’area del Savuto hanno inviato una missiva ai vertici dell’Anas». Altro che moderna autostrada. L’A2 sembra proprio la vecchia A3. Perché lo è.
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