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Ospiti indesiderati a Palazzo San Giorgio

Non fu boicottaggio ma solo… rotazione. E intanto per le ampie sale di Palazzo San Giorgio arsenico e vecchi merletti si accompagnano con la caccia all’informatore: chi ha fornito ai cronisti del C…

Pubblicato il: 30/06/2017 – 18:43
Ospiti indesiderati a Palazzo San Giorgio

Non fu boicottaggio ma solo… rotazione. E intanto per le ampie sale di Palazzo San Giorgio arsenico e vecchi merletti si accompagnano con la caccia all’informatore: chi ha fornito ai cronisti del Corriere la Pec incriminata?
Guai a entrare nel nodo politico che emerge, la regola è quella della primissima Repubblica: blindare il palazzo, sminuire, sviare e opporre che le “carte sono a posto”. L’incolpevole Angela Marcianò così diventa vittima due volte. Anzi tre. Uno: viene sospettata come la persona che ha consegnato al Corriere il documento; due: le si dà dell’attaccabrighe posto che mette cappello per una “semplice” rotazione; e tre: si evita accuratamente di riferire sullo scenario che sta dietro l’iniziativa dell’assessore.
Dilettanti allo sbaraglio. Piazzano tre toppe che peggiorano di molto il buco.
Sanno bene che la Marcianò al Corriere non ha fornito un bel niente, anzi contattata per verificare la veridicità della Pec ha negato e smentito mettendoci in seria difficoltà, viste le tante polpette avvelenate che circolano nelle “trasparenti” stanze del potere politico calabrese targato Pd. Di più: quando ha saputo che avremmo pubblicato (anche noi contiamo qualche fuga di notizie a nostro danno) ha spedito una diffida.
Sanno, i manovratori di queste ore, altrettanto bene che mai ospite fu più indesiderata a Palazzo San Giorgio. Purtroppo le cose si sono messe in modo tale che chi potrebbe (e vorrebbe) farlo si guarda bene dal licenziarla. Si spinge perché sia lei a mollare ma il risultato fin qui è stato deludente se non controproducente. Infine la “rotazione”, spiegata dal tecnico e quindi in chiave tecnica. Ma la Marcianò ha posto un problema politico e la politica tace, rifugiandosi conigliescamente dietro un segretario comunale che porta un cognome rinfrescante ma non per questo può dissetare chi cerca la verità.
La “rotazione” non è mai stata un dogma a Palazzo San Giorgio: per far “ruotare” Marcello Cammera è dovuta arrivare la Direzione distrettuale antimafia. Oggi, invece, lo è e si spinge fino a stabilire che un geologo può essere sostituito con un insegnante elementare. Perfetto. Può starci anche questo ma c’è da immaginarsi che a tal punto la rotazione sarà piena e totale. Non pare che sia questo il caso. E a tutto concedere, da quando una “rotazione” passa sulla testa degli assessori senza uno straccio di condivisione?
Dottore Aquaviva, ascolti un consiglio, faccia come fa il bravissimo Gaetano Pignanelli. Alla giunta regionale combatte ogni giorno con un assessore che, anche lui proprio come la Marcianò, sta sulle scatole a tutti e tutti, ma proprio tutti, lo vorrebbero allontanare ma, proprio come capita con la Marcianò, non hanno gli attributi per farlo e quindi lavorano ai fianchi ricorrendo al boicottaggio. Proprio così, il termine giusto è proprio questo. Pignanelli, però, si guarda bene dal mettersi nella polemica politica. Ecco, faccia lo stesso anche lei.

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