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HORROR SHOW | La mia Waterloo

di Pietro Bellantoni  24 giugnoFRANCESCO DI LIETO/1(Presidente Codacons Calabria) «In fondo se il Colosseo è ancora in piedi dopo duemila anni, com’è possibile che la Variante A, dopo neppure quatt…

Pubblicato il: 01/07/2017 – 10:44
HORROR SHOW | La mia Waterloo

di Pietro Bellantoni 

24 giugno
FRANCESCO DI LIETO/1
(Presidente Codacons Calabria)

«In fondo se il Colosseo è ancora in piedi dopo duemila anni, com’è possibile che la Variante A, dopo neppure quattro anni, sia un crollo continuo? Il sospetto che sia stato utilizzato del famigerato “cemento depotenziato” è forte».

24 giugno
MOVIMENTO NAZIONALE – PER LA SOVRANITÀ
(Coordinamento Reggio Calabria)

«L’epurazione staliniana ha avuto inizio. La lotta fratricida tutta interna al Partito democratico ha spinto il sindaco Falcomatà a mettere in atto un violento attacco alla struttura tecnica che fa capo all’assessore Angela Marcianò». 

24 giugno 
LUIGI INCARNATO
(Commissario di Sorical)

«Un mio amico ieri, molto preoccupato, mi dice che ci sono persone su Facebook che scrivono cazzate, cose senza senso, quindi un allarme sociale secondo la sua opinione. Poi l’ho rasserenato quando gli ho chiesto quante volte per strada, o in qualsiasi altro posto, è stato costretto a discutere con i cretini? Ecco, oggi sono su Facebook. Il problema che adesso sembrano più numerosi. Buona giornata a tutti». 

25 giugno
FRANCESCO DI LIETO/2 

«Che i calabresi fossero divertiti quando l’allora premier Matteo Renzi, in vena di battute, annunciò l’inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria per il 22 dicembre 2016, era evidente… oggi sono indignati».  

25 giugno
ROBERTO OCCHIUTO
(Deputato) 

«A Catanzaro, grazie a Sergio Abramo e a Forza Italia, si celebra la Waterloo di un centrosinistra e di un Pd che, dalle regionali del novembre 2014, ha perso in tutti i capoluoghi e nelle città più importanti della Calabria». 

25 giugno
EX GIOVANI DEMOCRATICI
(Gruppo guidato da Alex Tripodi)

La fuoriuscita di 300 iscritti che hanno aderito a Mdp-Articolo 1: «Abbiamo cercato fino all’ultimo di rimanere nel partito per il quale abbiamo speso una parte della nostra vita. Abbiamo accettato tutto, men che meno la “mutazione genetica” per la quale il Partito democratico di Renzi si è inesorabilmente e drammaticamente trasformato in un partito a vocazione personale, in cui a predominare è l’idea del capo che, sconfitto dal voto popolare del 4 dicembre, ha pensato bene di farsi legittimare in un congresso rapido e senza discussione, che ha trasformato una comunità politica in un popolo di tifosi. La mutazione si riferisce tanto a toni e modi, quanto più alle azioni di governo in cui il Pd di Renzi ha drammaticamente tradito e creato forti lacerazioni con il suo popolo».

25 giugno
GIOVANI DEMOCRATICI
(Coordinamento di Reggio Calabria)

«Non occorre essere maliziosi per trovare difficoltà nello spiegarsi le ragioni che stanno dietro la diffusione della suddetta nota, proprio nella giornata in cui Catanzaro e Palmi sono al ballottaggio. Dal documento si evincono due cose: non solo che Tripodi era minoranza all’interno dell’organizzazione giovanile ma che era minoranza anche all’interno del suo stesso gruppo. Il numero dei comunicati stampa che lui o chi per lui ha inviato in questo arco di tempo sono di gran lunga superiori ai ragazzi che lo hanno seguito in questa scelta». 

26 giugno
GIOVANNI MANOCCIO
(componente assemblea nazionale Pd Mozione Emiliano)

«Caro segretario regionale [Magorno] cosa deve ancora accadere che tu, da buon dirigente del partito, provi a ridare un po’ di fiducia a un partito: fiaccato, deluso, sull’orlo di una crisi di nervi che porta all’autodistruzione, e cosa altro deve accadere per aprire una discussione che rimetta in discussione la guida del partito (…) Se solo ti sforzassi per un attimo pensando a come in tre anni hai svilito il Partito e le sue assisi più importanti, se solo pensassi a quante energie positive si sono allontanate da noi (…) Se solo pensassi a tutto ciò non ti rimarrebbe che esercitare con coerenza l’unica scelta possibile che è quella di aprire una discussione che porti alle dimissioni di tutta la segreteria (…)».

27 giugno
MARIO TASSONE
(Segretario nazionale del Nuovo Cdu)

Dopo la vittoria di Abramo a Catanzaro: «Sono state sconfitte le Opa, le disinvolte operazioni dell’ultima ora con qualche personaggio privo di morale e di dignità. È stato sconfitto, infine, un presidente della Regione che passerà alla storia come il peggiore in assoluto della Calabria».

27 giugno
GIOVANNI CALABRESE
(Sindaco di Locri)

«Dopo quasi quattro anni di battaglie sulle drammatiche condizioni dell’ospedale che hanno portato a numerose inchieste per presunte morti per “malasanità”, con personale stressato e mortificato da turni massacranti, con intestine lotte di potere all’interno di alcuni reparti, con quotidiane vicende di cronaca nera e cronaca rosa che destabilizzano quel che rimane di un ospedale che fino a qualche anno fa rappresentava un riferimento sanitario qualificato per l’intera Locride, assistiamo ancora una volta al teatrino della politica e al ping pong tra governo e Regione, frutto della guerriglia tra le varie componenti del Pd, il cui segretario nazionale è venuto nella Locride non per verificare i problemi seri, ma per deliziarsi con zeppole e nacatole». 

27 giugno
MARIO OLIVERIO
(Governatore della Calabria)

«Crotone: in occasione della inaugurazione della nuova divisione di #Pediatria all’Ospedale San Giovanni di Dio, ho ribadito la necessità dell’avvio del tournover…».

28 giugno
GIANCARLO PITTELLI
(Ex parlamentare) 

Su Fb: «Woodcock che passa le notizie ai giornalisti amici tramite la sciarelli? Nooooo, non ci credo, non è possibile. Buffoni, se ne accorgono dopo 20 anni! Si vede che stavolta il grande pm ha pestato i piedi a qualcuno molto importante e che, dunque, si è deciso di levarlo di torno. Lo ritroveremo lontano da Napoli intento ad indagare sulle migrazioni dell’uccello Padulo».

28 giugno
NICOLA GRATTERI
(Procuratore di Catanzaro)

«Io penso che il circondario di Lamezia Terme a questo punto debba farsi un esame di coscienza, io ritengo che non ci siano più alibi per commercianti, imprenditori, per i cittadini. È necessario iniziare ad essere coerenti. Noi stiamo recidendo anche i germogli di queste famiglie di ‘ndrangheta. È ora che i cittadini facciano la loro parte perché noi la nostra la stiamo facendo. Io non so cosa dobbiamo fare di più su Lamezia Terme per non meritare la credibilità di un solo commerciante (…) Cos’è l’antimafia? Convegni, dibattiti e presentazione di libri? O, piuttosto, cominciare a essere coerenti, consequenziali rispetto a questi comportamenti?».

28 giugno
VITTORIO SGARBI
(Critico d’arte ed ex parlamentare)

«Dopo il “gran rifiuto” a Trump, sono riuscito a piazzare “Il Volo” a Soverato (Catanzaro)». 

28 giugno
DARIO BRUNORI
(Cantautore)

«L’anno prossimo avrò un mio programma su Rai 3. Mi sa che a ‘sto giro mi tocca pagare il canone…».

28 giugno
ARTURO BOVA/1
(Presidente commissione Antindrangheta)

(Da Hashtag) «Alla fine [a Catanzaro] è arrivata una candidatura calata dall’alto, quando tutto il mondo che ruota attorno al Pd diceva che non era affatto la migliore candidatura possibile (…) Quando Ciconte parla a ruota libera – commenta Bova – li commette gli errori, forse per questo gli è stato consigliato di andare di meno ai dibattiti politici».  

29 giugno
VINCENZO CICONTE
(Ex candidato sindaco di Catanzaro) 

«Spero, infatti, che questa sia l’ultima
volta che debbo precisare che la mia candidatura a sindaco di Catanzaro non è stata calata dall’alto in quanto non è stata mai intenzione scendere in campo per concorrere a quella pur prestigiosa carica, essendo pienamente impegnato nel ruolo di consigliere regionale (…) Capisco che meglio sarebbe stato se il centrosinistra avesse potuto governare Catanzaro. Ciò non è accaduto perché Fiorita, candidato a sindaco di un raggruppamento che si è dichiarato alternativo ad Abramo, a differenza di quanto è avvenuto altrove, ha rifiutato qualsiasi confronto consentendo al centrodestra di vincere le elezioni».   

29 giugno
NICOLA FIORITA
(Ex candidato sindaco di Catanzaro) 

«Sostenere che la vittoria di Abramo sarebbe colpa nostra perché non avremmo accettato l’alleanza con lui significa continuare ad immaginare – anche dopo la più clamorosa sconfitta (Oristano esclusa) delle amministrative – di essere l’ombelico del mondo, di possedere una egemonia a cui tutti dovrebbero sottostare. Il senso di queste elezioni, il cammino regressivo della sua grande coalizione, dimostrano piuttosto che Ciconte porta sulle spalle tutto il peso della responsabilità della vittoria di Abramo, non avendo voluto appoggiare chi lo avrebbe potuto sconfiggere». 

29 giugno
ARTURO BOVA/2

«È curioso leggere l’analisi del voto di Ciconte e constatare come, nonostante i numeri impietosi, continui a non riconoscere e ad imputare a sé stesso e alla sua coalizione trasversale e trasformista, la responsabilità della peggior sconfitta del centrosinistra a Catanzaro dopo (per un pugno di voti) la sconfitta di Michelino Lanzo nel 2001 (…) Così come nessun interesse per la città lo dimostra Ciconte parlando di candidatura di servizio per il partito. Servizio di cui, numeri alla mano, avremmo fatto volentieri a meno». 

30 giugno
DEMETRIO ARENA 
(Ex sindaco di Reggio Calabria)

Su Fb: «Sono passati due lunghi giorni dalla caduta dell’ultimo albero, un mese fa ne è caduto uno altrettanto grande alla Pineta Zerbi, e i cittadini/sudditi non hanno avuto alcuna notizia da parte di “chi di dovere”. QUALCUNO che ha la responsabilità di garantire la pubblica incolumità avrebbe dovuto preoccuparsi di informare i “sudditi” circa le cause che hanno provocato la caduta di un albero di alto fusto in una calma serata d’estate, e soprattutto avrebbe dovuto tranquillizzarli adoperandosi affinché eventi del genere non debbano più succedere. Ma si sa, i sudditi devono obbedire e non disturbare». 

30 giugno
GAETANO ERRIGO
(Segretario Rifondazione comunista)

Porto di Gioia e licenziamenti: «Ci si augura che le prossime fiction sulla Calabria non parlino più di ‘ndrangheta, ma di miseria, che è l’atavico male che sta consumando la moltitudine di gente onesta che vive, o meglio sopravvive, nell’estremo meridione della penisola».

30 giugno
SERGIO ABRAMO
(Sindaco di Catanzaro)

«È tempo di rinnovare anche all’interno della macchina comunale e non faremo sconti a nessuno. Abbiamo le mani libere, abbiamo voluto liberarci completamente da quello che era un sistema che non ci è piaciuto e per il quale ho sofferto per cinque anni: oggi ho le mani libere e guai a chi non procederà in base a quello di cui la città realmente necessita».

30 giugno
CARLO TANSI
(Capo della Protezione civile calabrese)

«I raccomandati incapaci continuano a rovinare la Calabria».

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