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Guccione: «Asp di Cosenza senza atto aziendale. La Regione batta un colpo»

COSENZA «La Sanità in Calabria non finisce mai di stupire e di raggiungere record negativi. Otto anni fa la Calabria fu commissariata perché di fatto non esisteva una contabilità, ma solo una “tras…

Pubblicato il: 02/07/2017 – 10:20
Guccione: «Asp di Cosenza senza atto aziendale. La Regione batta un colpo»

COSENZA «La Sanità in Calabria non finisce mai di stupire e di raggiungere record negativi. Otto anni fa la Calabria fu commissariata perché di fatto non esisteva una contabilità, ma solo una “trasmissione orale dei dati”». È quanto sostiene Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito democratico. « È esattamente un anno (luglio 2016), da quando l’Asp di Cosenza è senza Atto Aziendale. Forse è un caso unico in Italia, con l’Azienda sanitaria provinciale costretta ad operare pur avendolo ripresentato e riproposto diverse volte. Però l’Atto aziendale non è stato ritenuto meritevole di adozione da parte dell’Ufficio del Commissario per il Piano di Rientro. La storia è tutta qui», afferma Guccione. «Eppure – continua – si tratta di uno strumento indispensabile che disciplina l’organizzazione e il funzionamento dell’Asp nel rispetto della pianificazione sanitaria regionale e locale, al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza, appropriatezza e tempestività delle cure». Guccione ricorda che «l’Asp di Cosenza non è poca cosa. Copre il 42 % della Calabria, quasi la metà, e gestisce un bilancio di circa un miliardo di euro all’anno dei tre miliardi e mezzo che il governo nazionale destina alla Calabria per la sanità della nostra regione.  È un anno che la sanità della provincia di Cosenza, priva dell’atto aziendale, viaggia con una marcia ridotta, mentre le Ao e le Asp delle altre province, da tempo con l’atto aziendale approvato, hanno avuto la possibilità di potenziare, investire e assumere personale per i servizi sanitari territoriali e ospedalieri. Abbiamo accumulato oltre un anno di ritardi e mancati inaanvestimenti. Come succede per esempio per quanto riguarda i tre ospedali spoke di competenza dell’Asp di Cosenza (Corigliano-Rossano, Paola-Cetraro, Castrovillari) che dovrebbero avere 750 posti letti attivi per acuti. Ad oggi ne risultano solo 450 attivi e i pazienti sono costretti a lunghe liste di attesa in pronto soccorso e addirittura a rivolgersi ad ospedali di altre regioni, spesso per poi essere ricoverati». Per Guccione poi, «altra nota dolente  è quella dell’Asp costretta a fronteggiare la vicenda dei doppi pagamenti per decine di milioni di euro, risorse sottratte alla cura e ai servizi sanitari per i cittadini della provincia di Cosenza». Per questo, afferma, «non possiamo assistere a una così grande penalizzazione della sanità cosentina e più precisamente dell’Asp bruzia. Mentre nella stessa Azienda sanitaria provinciale di Cosenza sono stati raggiunti importanti risultati in termini di stabilizzazione di personale precario, assunzione di numerosi primari che hanno ricoperto posti vacanti da diverso tempo, e acquisizione di una nuova dotazione tecnologica sanitaria». Adesso basta, conclude Guccione, «la Regione Calabria batta un colpo. E metta in atto una iniziativa rapida e urgente nella prossima settimana, che permetta di fare in modo che l’Asp di Cosenza abbia un atto aziendale in linea con le disposizioni e gli indirizzi nazionali, regionali e dell’ufficio del commissario. Se ciò non dovesse accadere, saremo costretti, così  come abbiamo fatto nella passata legislatura, a mettere in atto quelle iniziative clamorose negli ospedali, nei pronto soccorso, nei poliambulatori per denunciare sprechi, inefficienze e il mancato rispetto dei Livelli essenziali di assistenza».

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