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E ora Abramo dimostri le sue capacità

«Come si fa a ritenere che una squadra possa procedere senza un coordinamento?». Il riferimento di Sergio Abramo, sindaco riconfermato di Catanzaro, era per una parte del suo ex schieramento che gl…

Pubblicato il: 03/07/2017 – 6:05

«Come si fa a ritenere che una squadra possa procedere senza un coordinamento?». Il riferimento di Sergio Abramo, sindaco riconfermato di Catanzaro, era per una parte del suo ex schieramento che gli avrebbe reso la vita difficile tanto da fargli dire: «Non sono stato un dittatore, ho solo cercato di sintetizzare l’attività e renderla nota ai cittadini».
Una dichiarazione pubblicata dai giornali in campagna elettorale, dunque pochi giorni fa, con la quale si è tentato di confutare l’accusa dell’”uomo solo al comando” pubblicizzata dai suoi ex sodali. Adesso che sembra abbia digerito il tutto, si è spogliato del giudizio gravoso tanto che, nel giorno della (ri)presa di possesso dei poteri, durante la cerimonia di investitura, sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo non essendo la mia una testimonianza diretta) che il sindaco abbia dichiarato, non si sa se tirando anche un sospiro di sollievo: «Procederemo nell’azione amministrativa a mani libere prevedendo civiche assisi meno rissose e più qualificate, liberandoci finalmente di un sistema che non ci è piaciuto e che mi ha portato anche a soffrire per cinque anni».
Incredibile! Siamo certi che i catanzaresi, a prescindere dal credo politico, vorranno  esprimergli solidarietà per le condizioni in cui si è trovato a lavorare. Ciò, comunque, lascia sperare che essendosi liberato dei detrattori e non avendo in squadra alcun altro che possa mettergli il bastone fra le ruote, il suo lavoro da sindaco sarà essenzialmente rivolto a portare Catanzaro verso nuovi fasti sia per quanto concerne la sua vivibilità; la fruibilità del suo centro storico; l’efficienza dei servizi compresi quelli del trasporto pubblico; della legalità che non riguarda solo la repressione, ma include anche il controllo della città, della viabilità, dei tantissimi spazi pubblici delimitati dalle strisce gialle e, di fatto, concessi a strutture pubbliche e private sottraendole ai residenti che debbono fare salti mortali per parcheggiare le loro automobili; il decoro della città che comprende anche la pulizia delle strade magari facendo scomparire dai marciapiedi le migliaia di cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti che così com’è ha poco di “differenziata” e molto di lordura; il controllo serio dell’ambulantato; il divieto a chiunque di esporre frutta e verdura ai gravi rischi degli scarichi delle automobili; la lotta all’abusivismo; la pulizia delle spiagge e delle acque del mare che sono condizioni imprescindibili per cominciare a parlare di turismo; il controllo serio degli sversamenti dei liquami; il potenziamento dei collegamenti su strada e su rotaia per rendere la città capoluogo di regione più fruibile.

Ecco, per farla semplice signor sindaco, adesso che non può più temere che qualcuno possa condizionare la sua esistenza e l’attività amministrativa, la cittadinanza si aspetta una dimostrazione tangibile delle sue capacità. E chi può ipotizzarlo? Magari si potrà guadagnare un altro quinquennio come inquilino di Palazzo De Nobili. Non male, soprattutto se si pensa a coloro che nel recente passato le hanno resa la vita difficile, tanto da farla “soffrire”.  

 

*giornalista

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