REGGIO CALABRIA Urla, accuse incrociate, recriminazioni. In commissione di Vigilanza del consiglio regionale va in scena l’ultimo e più agguerrito scontro tra la Regione e il commissario della Sanità Massimo Scura. Una riunione fiume, durata più di quattro ore, nel corso della quale sarebbero volate parole grosse, con Massimo Scura in piedi a inveire contro il delegato del presidente della Regione, Franco Pacenza, che ha provato a rispondere colpo su colpo alle accuse del commissario. Ad agitare gli animi è stato, ancora una volta, il cosiddetto “decreto 50”, l’atto che avrebbe dovuto autorizzare centinaia di assunzioni negli ospedali regionali ma che era stato bloccato per via dei dissidi tra Scura e il suo vice, Andrea Urbani, che non aveva firmato il provvedimento. La Regione aveva inoltre deciso di non pubblicare il decreto, di fatto rendendolo inefficace. «La Regione – avrebbe urlato Scura all’indirizzo di Pacenza – ha commesso un abuso gravissimo che ha impedito la pubblicazione del decreto sul Bollettino ufficiale». Lo scorso aprile, tra l’altro, il commissario aveva presentato una denuncia per abuso d’ufficio contro i dirigenti regionali accusati di non aver pubblicato il provvedimento.
Pacenza, dal canto suo, avrebbe risposto alle urla con altre urla, rimproverando a Scura le mancate notifiche da parte della struttura del commissario agli uffici della Regione. La tensione in aula sarebbe arrivata al parossismo fino all’intervento risolutore del presidente della commissione, Ennio Morrone, e del suo vice, Vincenzo Pasqua, che avrebbero infine convinto Scura e Pacenza a stringersi la mano al termine della seduta.
Scura, nel corso del suo intervento, avrebbe inoltre preso di mira anche i ministeri dell’Economia e della Salute, che durante la riunione del 20 giugno scorso del “Tavolo Adduce” (l’organo che monitora l’attuazione del Piano di rientro in Calabria) hanno deciso di avviare la procedura per la sostituzione del commissario. «Non sono i ministeri a dover decidere del mio futuro, dal momento che la mia nomina dipende dal Consiglio dei ministri», avrebbe detto Scura.
red. pol.
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