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Blitz antidroga a Milano, la coca nascosta nei presepi

MILANO Oltre 500 grammi nascosti in un presepe peruviano trasportato da Lima a Milano nel bagaglio di una badante incensurata. Questo uno dei nascondigli più originali in cui la cocaina è stata tro…

Pubblicato il: 05/07/2017 – 10:27
Blitz antidroga a Milano, la coca nascosta nei presepi

MILANO Oltre 500 grammi nascosti in un presepe peruviano trasportato da Lima a Milano nel bagaglio di una badante incensurata. Questo uno dei nascondigli più originali in cui la cocaina è stata trovata nel corso dell’operazione “Gringo” della squadra Mobile di Milano; altre volte la droga era trasportata in batterie funzionanti di automobili, ma veniva anche nascosta in grossi pacchi di caramelle e cioccolatini. Due i gruppi principali di trafficanti arrestati: il primo composto da 15 sudamericani (tra peruviani ed ecuadoregni), e il secondo composto da 5 italiani di origine calabrese; inoltre un arrestato era marocchino e “trattava” principalmente hashish, infatti gliene sono stato sequestrati 20 chili. 
I peruviani preferivano il trasporto aereo, facendo viaggiare la cocaina compressa in oggetti di legno – ad esempio anche un portapenne – da personaggi incensurati e la facevano “atterrare” in aeroporti “minori” come Bologna, Chiari, Nizza e, in un caso eccezionale, Linate. Il capo di questo gruppo è un peruviano proprietario di un ristorante a Milano, che è ai domiciliari. Gli arrestati italiani sono invece una donna di 57 anni, un 35enne considerato il capo e detto “Gringo”, che ha dato il nome all’indagine, un coetaneo di 35 anni e un 47 enne: tutti originari delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Cosenza, ma residenti da sempre a Milano. L’ipotesi degli investigatori della Mobile guidata nell’operazione dai dirigenti Serena Ferrari e Domenico Balsamo, è che questo gruppo cercasse di accreditarsi per i traffici in Lombardia: i 5 si appoggiavano ad un broker, anche lui peruviano, che era stabile in Olanda e organizzavano i trasporti via terra facendo passare i carichi talvolta dal sud come a Reggio Calabria, e nascondendola nella base delle batterie per le automobili. In totale nel corso dell’operazione, che nasce come una costola della “Rubens”, eseguita a novembre 2016 e terminata con 45 arresti, sono stati sequestrati in tutto 15 chili di cocaina in 8 aeroporti fra cui anche quello di Lima. Non solo: in flagranza erano state già prese 17 persone di cui una nella capitale peruviana e una Nizza. Delle 21 ordinanze eseguite grazie anche alla collaborazione delle questure di La Spezia, Bologna, Parma e Pesaro, 14 sono state eseguite in carcere (3 erano già dentro per arresti precedenti) e 7 con obbligo di dimora e di firma; alcuni destinatari sono all’estero. I provvedimenti sono stati chiesti dal pm Maurizio Ascione e convalidati dal gip Carlo De Marchi; è stata necessaria la collaborazione anche della direzione centrale dei servizi antidroga.

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