Si è conclusa giovedì mattina l’operazione “Freedom”, la prima di una serie di interventi della Polizia di Stato contro il caporalato, che ha visto impegnate le Squadre Mobili di Caserta, Foggia, Latina, Potenza, Ragusa e Reggio Calabria, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine.
Nel corso dei servizi di controllo, rilevamento e contrasto svolti nelle rispettive province, che hanno coinvolto anche altre amministrazioni ed altri uffici della Polizia, sono state identificate 235 persone (tra datori di lavoro e dipendenti) e controllate 26 aziende, con l’obiettivo di contrastare lo sfruttamento di migranti irregolari costretti per pochi euro a lavorare con orari pesantissimi, in condizioni anche igieniche disumane, senza alcun giorno di riposo o altro diritto garantito. Fenomeno criminale diffuso soprattutto in Basilicata,Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia e tipico prevalentemente del settore agricolo, sfocia spesso in vere e proprie forme di riduzione in schiavitù perpetrate da cosiddetti “caporali”, autori dell’attività illecita d’intermediazione tra domanda e offerta.
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