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Catanzaro, si dimette il segretario dei Gd

CATANZARO Ancora malumori nel Pd catanzarese, strascichi della pesante sconfitta alle recenti elezioni amministrative. Questa volta tocca ai Giovani democratici del circolo “Lauria” il cui segretar…

Pubblicato il: 06/07/2017 – 11:18
Catanzaro, si dimette il segretario dei Gd

CATANZARO Ancora malumori nel Pd catanzarese, strascichi della pesante sconfitta alle recenti elezioni amministrative. Questa volta tocca ai Giovani democratici del circolo “Lauria” il cui segretario, Andrea Scalzo, ha rassegnato le proprie dimissioni, esattamente come aveva fatto il suo omologo Pasquale Squillace: «Compio questo passo in virtù di un atto di responsabilità verso i ragazzi della mia organizzazione. Le sconfitte, come le vittorie, sono di tutti. La sconfitta del 25 giugno scorso ci induce a stilare un bilancio povero e ci lascia uno scenario avvilente e imbarazzante. Tra le altre cose, questa classe dirigente partorisce in queste ultime ore un regolamento congressuale patetico, davanti al quale non possiamo rimanere indifferenti. Sono grato al partito per avermi fatto conseguire una crescita personale al di sopra delle mie aspettative, per questo mi sono speso con lealtà e senso di appartenenza nonostante tutto. Ma ora la misura è colma», ha detto Scalzo. Ma non solo, esattamente come avvenuto nel circolo, l’assemblea degli iscritti Gd ha deciso di autosospendersi in attesa che arrivino le dimissioni di Ernesto Magorno.
È un vero e proprio accerchiamento quello che il segretario regionale, nonché commissario cittadino di Catanzaro, sta subendo in questi ultimi giorni. È lui, infatti, ad essere identificato come il grande regista della sconfitta elettorale, quella che ha portato il consigliere regionale a raccogliere, al ballottaggio, appena 12mila voti, la metà di quelli che, cinque anni fa, Salvatore Scalzo era riuscito ad ottenere al primo turno contro lo stesso sfidante, Sergio Abramo.
A far infuriare ancora di più gli iscritti (il solo circolo “Lauria” tra giovani e adulti ne conta oltre 350) è anche il silenzio dello stesso Magorno, un atteggiamento considerato dai più come arrogante. Una chiusura al dialogo a causa della quale i toni cominciano già ad inasprirsi.
Alla vicenda, poi, non contribuisce la tempistica scelta per i congressi: l’esigenza di effettuare i tesseramenti nel mese di agosto è vista come un’arma decisiva per chiunque possa avere intenzione di gonfiare i numeri o produrre tessere “personali”. Un rischio che già martedì scorso, il segretario dimissionario del circolo “Lauria” aveva denunciato senza mezzi termini.
Dalla città alla provincia, poi, il passo è breve, tanto che c’è già qualcuno, nell’hinterland catanzarese, pronto a giurare che un documento congiunto contro Magorno sia già pronto per essere sottoscritto. Per ora, nessuna conferma da parte di chi ricopre ruoli apicali nel Pd, ma l’ipotesi che il malcontento possa espandersi dal capoluogo non può essere certo archiviata come un’idea balzana.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

 

 

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