CATANZARO Si è conclusa in appello con cinque condanne confermate, 14 pene rideterminate e due assoluzioni il secondo grado del processo “Perseo” che il 16 dicembre 2015 si era chiuso in primo grado con la condanna di tutti e 21 gli imputati considerati affiliati e intranei alla cosca Giampà di Lamezia Terme.
Quattordici le pene rideterminate: Andrea Crapella 6 anni di reclusione (9 anni n primo grado); Giuseppe Grutteria, 10 anni (13 in primo grado; Franco Trovato 9 anni (12 anni in primo grado); Antonio Donato, 9 anni (10 in primo grado); Antonio Notarianni, 5 anni e 1500 euro di multa (7 anni in primo grado); Eric Voci, 3 anni di reclusione e 900 euro di multa con revoca delle pene accessorie e della misura cautelare in corso di esecuzione e tolta l’aggravante mafiosa (5 anni in primo grado); Antonio Voci, 9 anni e 3.500 euro di multa, tolta l’aggravante mafiosa (10 anni in primo grado); Giuseppe Notarianni, 6 anni e 8000 euro di multa, tolta l’aggravante mafiosa (9 anni in primo grado); Carmen Bonafé, 3 anni e 4 mesi, esclusione dell’aggravante mafiosa, 6000 euro di multa con sostituzione dell’interdizione perpetua da pubblici uffici con interdizione per 5 anni (5 anni in primo grado); Vincenzo Perri, 4 anni, sostituzione dell’interdizione perpetua da pubblici uffici con interdizione per 5 anni, revoca della misura cautelare e immediata liberazione se non detenuto per altra causa (9 anni in primo grado); Domenico Curcio, 2 anni e 8 mesi (6 anni in primo grado); Carlo Petronio Curcio,2 anni e 8 mesi, immediata liberazione se non detenuto per altra causa (4 anni in primo grado); Davide Giampà, 5 anni e 1.500 euro di multa (7 anni in primo grado). Confermate le condanne per Antonio Curcio, 16 anni; Fausto Gullo 8 anni; Michele Muraca 6 anni e 6 mesi; Vincenzo Arcieri 12 anni.
Assolti Giancarlo Chirumbolo, per non aver commesso il fatto (condannato in primo grado a 6 anni), e Giovanni Scaramuzzino (condannato in primo grado a 3 anni più cinque anni di interdizione dai pubblici uffici), perché il fatto non sussiste. Nei suoi confronti il sostituto procuratore generale aveva chiesto una condanna a 12 anni di reclusione. Il prossimo 11 luglio per Scaramuzzino potrebbe arrivare la sentenza per lo stralcio del processo Perseo che lo vede imputato per voto di scambio, accusa per la quale il pm Elio Romano venerdì ha chiesto una condanna a 4 anni di reclusione. L’avvocato Scaramuzzino è accusato di avere fatto da ponte per un incontro nel suo studio tra il senatore Piero Aiello, Giuseppe Giampà e Saverio Cappello allo scopo di chiedere voti alla cosca Giampà.
Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, truffa alle assicurazioni aggravata dal metodo mafioso e reimpiego di fondi di provenienza illecita.
Per le parti civili sono stati stabiliti 2.500 euro per l’associazione Antiracket di Lamezia Terme, rappresentata dall’avvocato Carlo Carere; 2.500 euro per il Comune di Lamezia Terme; 2.500 euro per la parte civile Curcio Giuseppe; 3000 euro per le parti civili Giuseppe e Giovanni Chirico e 2.500 euro per la Zurich Insurance. Del nutrito collegio difensivo hanno fatto parte, tra gli altri, gli avvocati Lucio Canzoniere, Mario Murone, Francesco Siracusano, Salvatore Staiano, Salvatore Cerra, Anselmo Torchia.
ale. tru.
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