STILO La Madonna del Borgo di Stilo, torna finalmente a Stilo, nella sua città, dopo alcuni decenni di permanenza nei laboratori della Soprintendenza di Cosenza, per il restauro eseguito da Alba Nudo e Mimmo Visciglia. È un vero capolavoro di Salvo d’Antonio, nipote dello straordinario Antonello da Messina e artista che ha avuto la capacità di interpretare mirabilmente l’arte del caposcuola coniugandola alle tendenze emergenti a cavallo tra Quattro e Cinquecento. La tavola di Stilo è vicina alla Dormitio Virginis del 1509 del Duomo di Messina, o meglio a quel che resta del polittico dopo il terremoto del 1908. Su un frammento compare la preziosa firma dell’artista. La Madonna del Borgo è una tempera su tavola che gli storici dell’arte, fanno risalire al XVI secolo. Non si comprende quando e come l’opera sia arrivata a Stilo considerato che la data di fondazione del Convento di Santa Maria del Borgo o Santa Maria delle Nevi rimonti al 1550. Costituiva la parte centrale del grande altare ligneo barocco un tempo appartenuto alla chiesa del Convento dei Cappuccini di Stilo e ora a quella di San Francesco, dove l’altare venne trasferito prima della demolizione dell’originario luogo di culto. La preziosa tavola, tornata definitivamente a Stilo e in attesa di essere risistemata sull’altare ligneo anch’esso restaurato e in attesa del rimontaggio, verrà presentata martedì 11 luglio 2017, alle ore 17,30, durante un incontro organizzato nella Chiesa di San Francesco di Stilo. A tale momento storico parteciperanno esperti e autorità regionali. Dopo i saluti del parroco di Stilo, don Salvatore Monte, e del sindaco Giancarlo Miriello, interverranno il soprintendente dei beni archeologici, belle arti e paesaggio di Cosenza, Mario Pagano, Enrichetta Salerno, responsabile della Soprintendenza al patrimonio storico-artistico di Cosenza e direttore del Laboratorio di restauro, Alba Nudo, direttore tecnico del restauro, e Giuseppe Mantella, restauratore e coordinatore del progetto, insieme all’architetto Ivan Simonetti, e a don Fabrizio Cotardo e don Angelo Festa, dell’ufficio tecnico della Diocesi di Locri-Gerace. Concluderà il vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Francesco Oliva. Modera l’incontro il giornalista Francesco Sorgiovanni.
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