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Uno scalatore calabrese alla conquista del Caucaso

LAMEZIA TERME Nicola Zaccato, trekker e scalatore calabrese ormai noto per le sue imprese condotte oltre i confini nazionali, fino alla conquista del “Tetto d’Europa” (il Monte Bianco nel 2015), sa…

Pubblicato il: 10/07/2017 – 10:59
Uno scalatore calabrese alla conquista del Caucaso

LAMEZIA TERME Nicola Zaccato, trekker e scalatore calabrese ormai noto per le sue imprese condotte oltre i confini nazionali, fino alla conquista del “Tetto d’Europa” (il Monte Bianco nel 2015), sarà protagonista nei prossimi giorni di una scalata oltre i confini della stessa Europa alla conquista del Monte Elbrus, la più alta vetta della catena del Caucaso in Russia e confine naturale del continente europeo.
Zaccato, originario di Morano Calabro, è artefice di innumerevoli imprese pioneristiche all’interno del Parco nazionale del Pollino, il più grande d’Italia: tra queste, la scalata di 10 vette del Pollino in 24 ore (tempo record), cinque delle quali sopra i 2000 mt; il famoso Trekking dei due Mari, nel 2012, durato ben 16 giorni e ricordato anche come “Calabria coast to coast”, dal Mar Tirreno fino alle spiagge del Mar Ionio, attraversando il Parco Nazionale del Pollino e con la conquista di ben 35 vette, riscuotendo curiosità a livello nazionale; ancora, nel biennio tra il 2012 ed il 2014, Zaccato è salito su ben 100 vette del Parco Nazionale del Pollino, dalle più basse e più difficili da attraversare alle più alte. 
Ciò che ha fatto allargare lo sguardo allo sportivo estendendo la sua attività oltre i confini nazionali prima, ed oltre i confini europei oggi, è stato l’incontro nel 2009 con un alpinista di fama mondiale, il kazako Denis Urubko, il quale si presentò direttamente presso l’abitazione di Nicola Zaccato, chiedendo informazioni sulla catena del Pollino. Quello che accomuna i due sportivi è sicuramente l’amore per lo sport ma anche e soprattutto una grande umiltà. Nicola Zaccato in questi anni ha portato lo scalatore kazako e la sua stretta cerchia di collaboratori, tra cui alpinisti di nazionalità russa, kazaka e polacca, sulla catena del Pollino. Ha guidato con loro una spedizione sull’Etna ed insieme si sono dedicati alla conquista di altre catene appenniniche italiane. Nel 2015 i due partono alla conquista del Monte Bianco, il monte più alto d’Europa, 4810 m.slm. L’impresa è stata realizzata senza la presenza di bombole d’ossigeno ed è durata quattro giorni, è iniziata dal versante francese per poi giungere fino al versante italiano, ed è stata oggetto di un progetto Coni ministeriale che ha visto negli istituti comprensivi della capitale l’analisi di questa e più imprese realizzate dai due alpinisti. Nel 2016 i due sono partiti alla conquista di Pizzo Coca, la vetta più alta delle Alpi Orobie, 3052 m. slm.  Il 2017 vede i due alpinisti impegnati in quella che è la loro più importante spedizione: la scalata del Monte Elbrus, 5642 m. slm. La scalata si snoda nell’arco di 14 giorni, dal 9 al 22 luglio, tra viaggi ed ascensione. È previsto l’arrivo nella città di Terskol, centro base di raccolta, il trasferimento ad Azau, centro base per l’ascensione, e da lì si tenterà di raggiungere la vetta del Monte Elbrus, per poi fare ritorno.
La preparazione atletica di Nicola Zaccato in questi anni non si è mai interrotta: dallo studio continuo dei percorsi e dei territori attraversati, ai preparativi per la spedizione, pensati nei minimi dettagli, dalle pratiche per il passaporto, al visto, all’ assicurazione, ai test diagnostici e ai vari costi per l’attrezzatura adeguata alla quota, affrontati sempre in maniera autonoma. Per questa sua prossima avventura si ringrazia lo staff tecnico diretto da Angelo Castellano, gli istruttori e personal trainer Loredana La Coppola e Davide Castellano dell’associazione sportiva dilettantistica Fitness & Therapy, il medico sportivo Michele Argondizzo e la nutrizionista Serena Oliveto.
Nicola Zaccato è anche guida escursionistica e presidente dell’associazione Identità Territoriale nata nel 2013 con lo scopo della promozione dell’identità di un territorio coincidente con il Parco nazionale del Pollino partendo dalla valorizzazione degli usi, i costumi, la cultura, le bellezze architettoniche e naturali.

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