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Catanzaro, Gd contro Magorno: «La sinistra è ben altra cosa»

CATANZARO Non intendono «arretrare di un millimetro» in quella che loro stessi chiamano «battaglia» per uscire dalla crisi in cui sembra essersi cacciato il Pd. Le dimissioni del segretario dei Gio…

Pubblicato il: 12/07/2017 – 8:53
Catanzaro, Gd contro Magorno: «La sinistra è ben altra cosa»

CATANZARO Non intendono «arretrare di un millimetro» in quella che loro stessi chiamano «battaglia» per uscire dalla crisi in cui sembra essersi cacciato il Pd. Le dimissioni del segretario dei Giovani democratici di Catanzaro, Andrea Scalzo, e la sospensione delle attività del circolo «rimarranno provvedimenti fermi e irrevocabili a fronte delle condizioni cui gli stessi sono stati subordinati». 
«Il partito giorno dopo giorno – scrivono in una nota di Gd del capoluogo di regione – ci illustra in modo inequivocabile una deriva ideologica senza precedenti. Il confronto con le problematiche nazionali ci induce a fare i conti con uno snaturamento dell’approccio riformista tanto scrupolosamente e faticosamente strutturato e difeso nel corso degli anni». Ma non è tutto, perché se dalle tematiche nazionali si passa alle dinamiche locali, che seguono la sconfitta elettorale di Enzo Ciconte, i Gd parlano di «un regolamento congressuale a dir poco improvvisato, frutto di una distorta visione della realtà sociale che ci circonda e di una scarsa considerazione del rapporto tra gli organismi di indirizzo e gli iscritti».
«Un nuovo tesseramento in vista dei congressi locali? E le procedure di tesseramento – si chiedono i Gd – portate a termine nell’ultimo mese di marzo e convalidate in occasione del congresso nazionale? Cosa induce il Partito a indire un nuovo ciclo di tesseramenti dopo averne chiuso uno solo tre mesi fa? Proprio in un momento nel quale avremmo dovuto lanciare piattaforme programmatiche, all’insegna della proposta politica sana e lungimirante, ci impongono di depositare tessere e adesioni, in un calcolo di opportunità e finalità tutt’altro che mirate al benessere collettivo». 
«Essere di sinistra è ben altra cosa. Magorno si dimetta e lasci spazio a uno stravolgimento produttivo delle regole del gioco. Il suo mandato registra un fallimento certificato nelle bocciature subite nei capoluoghi di provincia, nel capoluogo di regione da lui stesso commissariato. O si cambia o si muore. Non vediamo vie di mezzo, ci batteremo – concludono i Gd catanzaresi – per difendere questa realtà, ci batteremo per difendere l’area di sinistra e progressista di questa città. Tocca al partito scegliere se permetterci di continuare a farlo all’interno del Pd o al di fuori di esso. Azzeramento della classe dirigente e nuovo regolamento. Senza queste condizioni, le fuoriuscite saranno inevitabili. Lo ribadiamo: essere di sinistra è ben altra cosa».

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