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De Raho a Napoli, il Csm si spacca

ROMA La Commissione per gli incarichi direttivi del Csm si è spaccata a metà sul nuovo procuratore di Napoli. E ha presentato al plenum una proposta con due candidati alternativi: il procuratore di…

Pubblicato il: 13/07/2017 – 9:54
De Raho a Napoli, il Csm si spacca

ROMA La Commissione per gli incarichi direttivi del Csm si è spaccata a metà sul nuovo procuratore di Napoli. E ha presentato al plenum una proposta con due candidati alternativi: il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, e l’ex capo di gabinetto del ministro Orlando, Giovanni Melillo (hanno raccolto tre voti ciascuno). È stato un «confronto approfondito e sereno, in cui nessun aspetto è stato trascurato». Lo ha detto il presidente della Commissione per gli incarichi direttivi Valerio Fracassi. Fracassi è relatore, assieme alla laica Paola Balducci, della proposta a favore dell’ex capo di Gabinetto del ministro Orlando,Giovanni Melillo. Relatore della proposta a favore del procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho è invece il togato di Unicost Francesco Cananzi. 

SOLUZIONE UNITARIA Nonostante la spaccatura di oggi in Commissione al Csm sul nuovo procuratore di Napoli è ancora in corso il tentativo di arrivare, da qui al voto del plenum, previsto entro la fine del mese, a una soluzione unitaria. Obiettivo chiaro è quello di dare la massima forza a chi dovrà guidare l’ufficio requirente più grande d’Italia. Un impegno che vede in prima fila il vice presidente Giovanni Legnini, che da settimane è al lavoro su questo fronte. Se la Commissione ha disegnato una situazione di parità tra i due candidati, i numeri sembrerebbero destinati a cambiare a favore di quest’ultimo quando la parola passerà al plenum.
Per Melillo voterebbero la quasi totalità dei sette componenti laici, cinque consiglieri di Area, il togato di Magistratura indipendente Claudio Galoppi e il primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio e il Pg della stessa Corte Pasquale Ciccolo. De Raho sarebbe invece certamente sostenuto dall’intero gruppo di Unicost, dai consiglieri di Area Piergiorgio Morosini e Ercole Aprile e dai togati di Magistratura indipendente Luca Forteleoni e Lorenzo Pontecorvo. Incerta la posizione del laico del M5s Alessio Zaccaria e di Aldo Morgigni, togato del gruppo di Piercamillo Davigo, che con sicurezza però non appoggerà Melillo. Pallottoliere alla mano, le cifre sarebbero perciò a favore dell’ex capo di gabinetto. Le possibilità di una soluzione unitaria sono legate anche a una circostanza da non sottovalutare: entrambi i candidati concorrono anche per un altro incarico prestigioso, quello di procuratore nazionale antimafia. E anche in questa “corsa” sono considerati in pole position.

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