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Due morti e più di cento roghi, è incubo incendi

CATANZARO Sono 137 i roghi attivi in Calabria, 98 dei quali divampati oggi. Incendi che hanno colpito gran parte della regione, creando i maggiori problemi, però, nel cosentino e nel reggino. A San…

Pubblicato il: 13/07/2017 – 8:07
Due morti e più di cento roghi, è incubo incendi

CATANZARO Sono 137 i roghi attivi in Calabria, 98 dei quali divampati oggi. Incendi che hanno colpito gran parte della regione, creando i maggiori problemi, però, nel cosentino e nel reggino. A San Pietro in Guarano, dove un uomo di 69 anni, è morto tentando di spegnere le fiamme che si avvicinavano al suo terreno, al momento, oltre alle squadre a terra dei vigili del fuoco e di Calabria verde, sta lavorando un elicottero della stessa azienda ed è in arrivo un Canadair. Nella zona, il capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi, ha fatto attivare le associazioni di volontariato di Protezione civile che si occupano di anti incendio. Nella stessa zona, una cinquantina di persone sono state fatte allontanare dalle proprie abitazioni a scopo precauzionale. Ieri, invece, un altro pensionato di 68 anni, Antonio Purita, è deceduto a Cessaniti, nel Vibonese, mentre cercava di spegnere un incendio che minacciava il suo uliveto. I carabinieri, allertati dai familiari, hanno trovato il suo corpo parzialmente carbonizzato. In mattinata tre Canadair sono stati impegnati, rispettivamente a San Fili, San Marco Argentano e Papasidero, tutti e tre nel Cosentino. Altrettanti elicotteri sono stati impiegati a Sant’Alessio d’Aspromonte, nel reggino, Belmonte e Fagnano Castello, nel cosentino. Per Fagnano è stato richiesto un rinforzo delle squadra a terra e un intervento aereo dal momento che le fiamme hanno ripreso vigore. Tre roghi sono in fase di bonifica. Nel Reggino, oggi, è entrato in azione anche l’Esercito. Una squadra di 32 uomini del 5/o Reggimento Fanteria Brigata meccanizzata “Aosta”, di stanza sullo Zomaro, è impegnato in queste ore in contrada “Omomorto” nel territorio del comune di Cittanova per coadiuvare le squadre dei Vigili del fuoco e di Calabria Verde che stanno operando per lo spegnimento delle fiamme che si estendono su un vasto fronte. 
Dal cielo opera anche un elicottero antincendi. Molti altri roghi vengono segnalati in diversi zone della provincia, sia sul versante tirrenico che su quello ionico. Dal primo pomeriggio un Canadair sta operando in localita’ Acquaro di Cosoleto a sostegno degli uomini a terra per isolare un fronte che sta distruggendo un’area di macchia mediterranea. Risulta completato lo spegnimento di un altro incendio che ha interessato un’area boschiva tra Sant’Alessio d’Aspromonte e Gambarie, e quello che tra la serata di ieri e stamani ha interessato i costoni collinari di contrada Limbone, e contrada Lupardini a Reggio Calabria, dove le fiamme hanno lambito il tratto autostradale presso lo svincolo Reggio-Porto. Altri interventi sono scattati, poco dopo le ore 14 sul versante ionico della provincia, nel territorio di Portigliola. L’esercito, unitamente al Nucleo di ricognizione e all’Ente Parco, con il supporto dei Carabinieri Forestali, sta effettuando un sopralluogo al fine di verificare le zone dove sussistono le maggiori criticità. Tutta l’attività è coordinata dall’unità di crisi attivata dal prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari.

«SERVONO I CANADAIR» «In questa frazione, San Benedetto, c’è qualche problema, sta operando in questo momento solo un elicottero, ci sono i vigili del fuoco con mezzi di terra, ma ci vorrebbe qualcosa anche dall’alto, tipo un Canadair. Ci è stato promesso che dovrebbe arrivare a breve. C’era bisogno di qualche mezzo aereo forse un pochino prima». Così Francesco Cozza, sindaco di San Pietro in Guarano, è intervenuto a Radio 24, in merito agli incendi che stanno devastando la zona e che oggi hanno causato la morte di un uomo. «Dovrebbe avere respirato fumo – afferma il sindaco riferendosi alla vittima – e poi è rimasto lì. Cercava di spegnere l’incendio vicino a casa sua. Noi avevamo allertato subito anche il 118 perché c’erano delle persone cardiopatiche che non stavano bene in case che abbiamo fatto evacuare». «La prima segnalazione – aggiunge poi Cozza – l’abbiamo fatta tra le 7.30 e le 8.00, sono arrivati i mezzi, ma c’era bisogno di qualcosa in più. Ci hanno detto che dovevamo attendere per i mezzi aerei ma mi rendo conto che l’emergenza oggi era dovunque».

IN MANETTE DUE PIROMANI A CROTONE I carabinieri di Crotone hanno sorpreso due piromani a Tufolo, nel quartiere popolare denominato ”Trecento alloggi”: si tratta di due ragazzi, un 29enne gravato da piccoli precedenti per reati contro il patrimonio, e un 16enne. I due, proprio a ridosso di alcuni caseggiati, stavano appiccando fuoco alle sterpaglie lungo una vasta zona di macchia mediterranea che arriva fino alle campagne. I due giovani, con un accendino e alcuni giornali, stavano cercando di dar fuoco a numerosi arbusti secchi quando sono stati sorpresi e bloccati dai militari che hanno provveduto a spegnere il primo focolaio di fiamme. I carabinieri hanno condotto in caserma i due giovani: il 29enne è stato arrestato per il reato di incendio mentre per il minorenne è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura dei Minori di Catanzaro. 

OLIVERIO: «RIFLESSIONE SULLA PREVENZIONE» L’unità di crisi regionale, istituita dal presidente Mario Oliverio e coordinata da Calabria Verde, ha fronteggiato 30 incendi in provincia di Reggio Calabria con l’invio di tre squadre, 11 in provincia di Vibo Valentia con l’utilizzo di quattro squadre, 12 in provincia di Catanzaro con quattro squadre, 9 in provincia di Crotone con due squadre, 92 in provincia di Cosenza con l’utilizzo di 18 squadre. Per un totale di 31 squadre impiegate a fronte di 154 incendi attivi. Il presidente della giunta regionale calabrese – è scritto in una nota dell’ufficio stampa della giunta – «anche oggi ha seguito personalmente l’evolversi della situazione sui territori ed è stato in costante contatto con i Prefetti calabresi e, in particolare, con il Prefetto di Cosenza che è stata la provincia piu’ colpita, con la Protezione Civile e con Calabria Verde».
«Lo straordinario numero di incendi verificatisi su tutto il territorio calabrese – ha affermato Oliverio dopo aver espresso il proprio cordoglio per le due persone morte nel tentativo di spegnere le fiamme – è stato fronteggiato grazie al coordinamento che abbiamo istituito nei giorni scorsi e alla straordinaria sinergia stabilita con i comuni, i sindaci, il volontariato. Ringrazio, a tal proposito, il capo del dipartimento nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio, che ha reso disponibili mezzi antincendio aggiuntivi a quelli regionali che sono stati permanentemente in azione, gli uomini di Calabria Verde, della Protezione civile, il Comando regionale dei vigili del fuoco, i volontari che in queste ore si sono prodigati nelle azioni di spegnimento e di soccorso, i militari e gli uomini delle forze dell’ordine per il grande contributo di collaborazione fornito in questa difficile circostanza. Dopo quanto è accaduto si impone, ora, una seria riflessione circa un maggiore rigore da attuare sia nell’opera di repressione che di prevenzione. Una cosa è chiara: è necessario un forte potenziamento dell’azione di spegnimento e di contrasto che preveda l’impiego adeguato di uomini e mezzi sia per via aerea che sui territori».
«Nei prossimi giorni – ha concluso Oliverio – faremo il punto sui passi da compiere e assumeremo tutte le iniziative per dotare anche la nostra regione di un servizio antincendi regionale adeguato alle emergenze spesso causate da criminali senza scrupoli ma anche da un clima sempre più torrido e dal progressivo abbandono dell’uomo delle nostre aree interne».
La sala operativa regionale di Calabria Verde, che ha rafforzato la propria attività di allerta e di vigilanza, rimarrà operativa H24 per tutti i giorni della settimana con il numero verde 800496496 ed il personale della Protezione Civile è mobilitato per eventuali interventi di soccorso alle persone.

BEVACQUA: «BASTA PROCLAMI» «Basta con i proclami e le teorie: è arrivato il momento che il Consi
glio regionale discuta ed assuma un posizione chiara e netta sul tema della prevenzione degli incendi. Il fuoco si combatte prioritariamente a terra, con la cura del territorio. Al modello di intervento post incendio, dobbiamo contrapporre un sistema di prevenzione che ripristini le linee tagliafuoco, ripulisca periodicamente le aree verdi da sterpaglie, rami secchi e legname marcio. Dobbiamo, insomma, riprendere a cuore il settore forestazione e impiegare le necessarie risorse economiche e umane: su questo chiederò un consiglio straordinario». Lo afferma il consigliere regionale del Pd Domenico Bevacqua, che, è scritto in una nota, «oltre due anni fa ha depositato un apposito e organico progetto di legge, denominato Montagna Solidale, indirizzato alla salvaguardia e messa in sicurezza delle aree, attraverso la manutenzione preventiva del patrimonio boschivo e la garanzia di presenza antropica finalizzata al presidio del territorio».
«Più di cento roghi attivi nella nostra regione – prosegue Bevacqua – con le fiamme a un passo dai centri abitati e centinaia di famiglie costrette a vivere notti e giornate di paura, spesso necessitate ad abbandonare le proprie case: la task force per l’unità di crisi voluta dal presidente Oliverio sta operando secondo le possibilità e i mezzi a disposizione, ma è chiaramente insufficiente, perché insufficiente è limitare l’approccio al contrasto ex post. Da tempo manifesto a gran voce l’esigenza di un nuovo modello organizzativo che consenta di irrobustire in maniera consistente e prevalente le fasi di inibizione degli incendi, anche in ragione del fatto che la perdita della superficie boscata e le conseguenti alterazioni delle condizioni naturali del suolo favoriscono i successivi fenomeni di dissesto invernale dei versanti, provocando lo scivolamento e l’asportazione dello strato di terreno superficiale. Mi sto impegnando con tutte le mie forze per piegare le assurde resistenze della burocrazia e per convincere l’esecutivo regionale dell’assoluta priorità da assegnare al progetto proposto: tutto, sinora, si e’ dimostrato vano” Di fronte a questo assordante e colpevole silenzio mi rivolgo oggi al Presidente del Consiglio dei Ministri, l’amico e collega di partito, Paolo Gentiloni: viste le rigidità maturate nel tempo dai bilanci regionali, le uniche reali fonti di finanziamento cui attingere per efficaci interventi legislativi, sono quelle rappresentate dai fondi europei. A fronte delle prerogative in capo alla funzione legislativa, è inaccettabile registrare l’immobilismo della politica di fronte alla pervicace volontà della burocrazia regionale di mantenere salda la presa sul diritto usurpato e acquisito di decidere la destinazione delle risorse Ue: non è possibile continuare ad utilizzare tali risorse senza che l’assemblea legislativa regionale democraticamente eletta possa intervenire per promuovere una visione complessiva di salvaguardia e sviluppo del territorio». «Chiedo, pertanto, al presidente Gentiloni – conclude Bevacqua – innanzi tutto di avviare una discussione serrata con le istituzioni europee affinché, in ordine ai fondi Ue, sia garantito alla componente consiliare il ruolo di fonte normativa primaria regionale. Chiedo, inoltre, di porre al centro dell’agenda del governo nazionale un potenziamento di quegli strumenti di intervento immediato che, in questi giorni, si stanno rivelando drammaticamente insufficienti». 

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