RENDE «Una mala gestione» a cui gli studenti dell’Unical non vogliono arrendersi. E ritornano a far sentire la proprio voce sull’annosa questione della mora da 500 euro sulle tasse, che sta alimentando il dibattito tra i cubi di Arcavacata. «La questione della mora di 500 euro è sempre più ridicola ad ogni Cda», dicono in una lettera firmata da Progetto Azadi, Collettivo aula P2 occupata, Giovani comunisti, Fronte della gioventù comunista link Cosenza, studenti e studentesse Unical. «Il rettore sta accampando scuse su scuse – spiegano – e alla nostra richiesta di chiarimento sul perché si un importo così alto, non ci ha dato nessuna risposta».
«Crisci si comporta come se gli studenti fossero dei bancomat, per tenere i conti d’ateneo si convince e postula il fatto che tutti gli studenti di questo ateneo cerchino un modo per raggiare l’università e basa – si legge ancora nella lettera – la mora di 500 euro sull’assurdo pretesto di scoraggiare eventuali miglia di ricorsi al Tar dovuti alla possibilità di presentare l’Iseedsu 2017 piuttosto che quello precedente». Un «atteggiamento schizofrenico» lo definiscono gli studenti che pongono l’attenzione su una prima sanatori che, svolgendosi con le stesse modalità, richiedeva una mora di 200 euro. «Quindi non siamo noi che vogliamo raggirare l’università ma è il contrario -, ribadiscono gli studenti -. Tutto ciò è inaccettabile, non si può scaricare i costi della mala gestione dell’Unical e la mancanza di soldi sulle nostre spalle». Gli universitari, dopo la protesta dei giorni scorsi davanti al rettorato, non hanno nessuna intenzione di arrendersi di fronte a quella che definiscono una vera e propria «mancanza di democrazia».
x
x