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OUTSET | «I vigili chiudevano un occhio in cambio di bustarelle»

VIBO VALENTIA «Guarda, se tu c’hai quella terra lì a Cervo, se tu ci fai sto fatto qua, io ti prometto che ti faccio fare due villette, una ppé ttia e l’altra ppé Ciccio, però avimu mu ammazzamu a …

Pubblicato il: 14/07/2017 – 16:09
OUTSET | «I vigili chiudevano un occhio in cambio di bustarelle»

VIBO VALENTIA «Guarda, se tu c’hai quella terra lì a Cervo, se tu ci fai sto fatto qua, io ti prometto che ti faccio fare due villette, una ppé ttia e l’altra ppé Ciccio, però avimu mu ammazzamu a chistu». L’imprenditore edile Franco Barba commissiona ad Andrea Mantella e Francesco Scrugli, detto Ciccio, l’omicidio di Mario Franzoni, reo di avere puntato una pistola in faccia ai figli e di averli colpiti in volto con la stessa arma. 
Dopo il delitto l’imprenditore mantiene la parola e paga il suo compenso. Le villette si trovano allo stato rustico, in località Cervo di Vibo Valentia, perché Franco Barba le aveva realizzate abusivamente e sono state sottoposte a sequestro. Due i sequestri operati, uno dei quali da parte dei vigili urbani. Ma non tutti i vigili sarebbero stati ligi al proprio dovere. Alcuni di loro, rileva il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, «erano loro amici, nel senso che erano contigui alla consorteria criminale di appartenenza del Mantella e prendevano la “bustarella” facendo finta, in cambio, di non vedere le illegalità da costoro perpetrate». Il pentito Andrea Mantella racconta che gli stessi vigili intervenuti una prima volta sul cantiere avevano fatto risultare di non avere trovato nessuno, lasciando intendere che sarebbero dovuti intervenire successivamente in quanto “costretti” a farlo, quando fosse stato completato il rustico compreso il tetto, mettendo così i proprietari nelle condizioni di beneficiare del condono che era ormai prossimo.
Così Mantella poté versare 18mila euro per quale prima tranche per condonare la costruzione abusiva. Costruzione che sorgeva su un terreno pagato 28 milioni di vecchie lire da dal genere di Carmelo Lo Bianco, Nicola Manco, che lo aveva acquistato come contropartita di un prestito usurario fatto a un fabbro. 

LE “SPIATE” DEI VIGILI AMICI Non solo i vigili amici avrebbero chiuso un occhio riferendo di essere andati sul cantiere e di non avere trovato nessuno ma avrebbero anche raccontato che a “rompere i coglioni” era stato un certo Miceli che li aveva avvisati della posa del solaio in cemento. A questo punto Franco Barba chiede ai due in divisa di fare come al solito finta di niente anche quella volta e di permettergli di portare a termine la parte rustica della struttura. 
Mantella ricorda che i due vigili erano un certo Nicola originario di Piscopio, e un altro che lui chiamava “il grassone”, nel frattempo forse deceduto. I due prestavano servizio nel settore urbanistica del Comune e «prendevano bustarelle a volontà» da molti imprenditori tra i quali, riferisce Mantella, Franco Barba, Michele Patania, Giustalegname, Vangeli.
In particolare, Nicola di Piscopio era sempre foriero di spiate. In una occasione sarebbe andato a trovare Mantella al suo capannone a Stefanaconi per dirgli che del personale della Questura stava facendo foto al suo immobile dal castello. «Secondo le dichiarazioni del collaborante – scrive il gip – in quel momento sul posto c’era tale Fuscà, mandato da Lui Mancuso “Scarpuni” a realizzare il solaio di cemento». Il cemento per la costruzione lo forniva, riferisce il pentito, tale Antonino Fusca che viene indicato come soggetto «nelle mani di “Scarpuni”» e forniva il cemento a Franco Barba sui lavori che lo stesso Lui “Scarpuni” gli faceva prendere a Pizzo.
Il vigile Nicola è molto solerte. In una occasione disse che avrebbe dovuto sequestra anche i camion, che invece faceva andare via. Poi invitò, scrive sempre il gip, «a trovare qualcuno da far figurare presente, un anziano o una donna, che si assumesse le responsabilità penali, aggiungendo che  quel giorno non poteva fare altro per la presenza del personale della Questura».

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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