CATANZARO Il giudice dell’udienza preliminare distrettuale di Catanzaro ha condannato a 30 anni di carcere Francesco Fortuna, 36 anni, di Sant’Onofrio, arrestato per l’omicidio – aggravato dall’agevolazione alla cosca di ‘ndrangheta dei Bonavota di Sant’Onofrio, nel Vibonese – ai danni di Domenico Di Leo. Il processo si è svolto con rito abbreviato ed è valso all’imputato uno sconto di pena pari ad un terzo. La Dda di Catanzaro aveva chiesto la condanna all’ergastolo. Domenico Di Leo è stato ucciso nel 2004 a Sant’Onofrio all’età di 47 anni a colpi di fucile e kalashnikov. Il delitto, secondo le indagini, sarebbe maturato al culmine di contrasti sulle modalità di gestione dell’area industriale del comune di Maierato, centro limitrofo a Sant’Onofrio, entrambi comuni confinanti con Vibo Valentia. Determinante per le indagini l’apporto del Ris di Messina. Ad accusare Francesco Fortuna, anche il nuovo pentito vibonese Andrea Mantella che ha confessato di aver fatto parte del commando (con il ruolo di autista) che ha poi eliminato la vittima predestinata. Si tratta di uno degli omicidi più efferati compiuti negli ultimi anni nel Vibonese e sul quale la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ritiene di aver fatto luce.
x
x