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La diga sul Lordo resta un monumento allo spreco

SIDERNO Durante lo scorso mese di marzo se ne occupò anche Striscia la notizia, mentre non più di venti giorni fa gli attivisti dell’Osservatorio ambientale “Diritto per la vita” hanno celebrato la…

Pubblicato il: 18/07/2017 – 21:17
La diga sul Lordo resta un monumento allo spreco

SIDERNO Durante lo scorso mese di marzo se ne occupò anche Striscia la notizia, mentre non più di venti giorni fa gli attivisti dell’Osservatorio ambientale “Diritto per la vita” hanno celebrato la “ricorrenza” del suo svuotamento con un minuto di silenzio. La diga sul fiume Lordo, nel territorio di Siderno, rischia insomma di consacrarsi come un simbolo, un monumento allo spreco e all’abbandono in una regione che di ulteriori cattedrali nel deserto non ha certo nessun bisogno.
Sarebbe dovuta servire per l’irrigazione di tutta la fascia costiera della Locride, per costruirla ci sono voluti 10 anni e i lavori, terminati nell’estate del 1993, sono costati circa 150 miliardi di lire. Il collaudo tecnico-amministrativo è stato effettuato nel 1997, mentre la procedura per il collaudo statico pare sia ancora in corso. La diga era stata però messa ugualmente in esercizio provvisorio, solo che nel 2013 a causa di alcuni problemi strutturali l’invaso è stato svuotato e, da allora, la diga è abbandonata a se stessa.
Per tornare a utilizzarla, almeno parzialmente, non essendo mai stati realizzati interventi di manutenzione ordinaria, occorrerebbe un finanziamento di circa 800mila euro per mettere in sicurezza provvisoria il pozzo dove alloggiano le paratoie di scarico ed il loro sistema di controllo. E ciò solo per arrivare a una utilizzazione provvisoria dell’opera, di cui è attualmente concessionario il Consorzio di bonifica Alto Jonio reggino che, evidentemente, non riesce a gestire l’opera né dal punto di vista tecnico né da quello economico.
 Di recente, tra l’altro, nella seduta del 20 giugno 2017 la giunta regionale, preso atto che «i lavori per l’alimentazione dell’impianto Torbido con le acque dell’invaso Lordo non sono mai stati appaltati né tantomeno iniziati», ha annullato l’intervento “Acquedotti delle dighe del Metramo e del Lordo a servizio della fascia costiera ionica e tirrenica della provincia di Reggio Calabria. Opere di adduzione – impianto irriguo del Torbido” e ha riprogrammato le risorse disponibili, poco più di 1,9 milioni di euro destinandoli alle dighe Votturino e Redisole, nel Cosentino.
In sostanza, dunque, c’è la necessità di un intervento autorevole degli enti pubblici coinvolti, dal Ministero per le politiche agricole (e in particolare dal Commissario per le opere di bonifica della ex Casmez) in giù, per evitare che si perda tutto un patrimonio di infrastrutture idriche, realizzato dalla struttura tecnica della Casmez, che tanto è costato allo Stato ed oggi è completamente abbandonato a se stesso

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