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Caso Asp, il giro d'Europa a spese dei cittadini

CATANZARO Nessuno lavoro concreto in favore degli anziani che avrebbero dovuto beneficiare dell’assistenza domiciliare grazie al progetto “Stop and go” ma tante trasferte, tanta polvere sollevata …

Pubblicato il: 19/07/2017 – 15:46
Caso Asp, il giro d'Europa a spese dei cittadini

CATANZARO Nessuno lavoro concreto in favore degli anziani che avrebbero dovuto beneficiare dell’assistenza domiciliare grazie al progetto “Stop and go” ma tante trasferte, tanta polvere sollevata a suon di cospicui rimborsi. La Guardia di finanza di Catanzaro ha seguito il denaro, i rimborsi che gli indagati dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro hanno ottenuto per molteplici missioni, anche all’estero. Nella richiesta di misure cautelari che la Procura di Catanzaro ha redatto c’è un capitolo dedicato a questo tema. «Dall’esame della documentazione acquisita – scrivono gli inquirenti –, è emerso che nell’ambito del progetto “Stop and go” sono state effettuate molteplici missioni, anche all’estero, le cui spese sono state anticipate di volta in volta dall’Azienda sanitaria, nella misura del 75% del costo previsto».
“Altri costi diretti” si chiama la voce di spesa per la partecipazione a tali riunioni operative per le quali «è stata prevista, per la relativa destinazione di spesa, la complessiva somma di 2.500 euro».
«Tuttavia – sottolineano gli investigatori –, dall’analisi di quanto erogato dall’Asp su richiesta del Romano (Giuseppe Romano, responsabile del progetto, nda) a titolo di anticipazione onnicomprensiva (viaggio, vitto, alloggio, taxi, parcheggio, vettura privata, etc), è emerso che l’Azienda ha speso 10.995 euro». Una differenza, un esborso non dovuto di 8.450 euro in più.
A questa cifra bisogna aggiungere un’altra missione che è successiva al periodo in cui è stata stilata la rendicontazione. Si tratta di un viaggio a Bruxelles dal 25 al 27 maggio 2016 a fronte del quale è stata anticipata l’ulteriore somma di 1.800 euro.
«È evidente – è scritto nella richiesta – come il Romano abbia rendicontato spese in misura superiore a quanto stanziato».

DA BRUXELLES A BARCELLONA A settembre 2013 c’è il primo viaggio a Bruxelles, i partecipanti non vengono indicati ma la spesa sì: 1.600 euro; escluse due teleconferenze con Londra ed Eindhoven si riparte a giugno 2014 per Roma dove a partecipare al mirror panel sono Giuseppe Romano e Maurizio Rocca e la somma anticipata è di 500 euro; la somma sale decisamente per tre giorni a Barcellona – 6.500 euro – per lo StopandGo annual review meeting al quale Romano partecipa a marzo 2015. E su questo viaggio iniziano le stranezze sulle cui tracce si sono messi gli uomini delle Fiamme gialle. Innanzitutto, inizialmente al viaggio dovevano partecipare sia Romano che Rocca. La somma anticipata teneva conto di due viaggiatori. E, sebbene la trasferta fosse stata effettuata poi dal solo Romano, «l’importo successivamente rendicontato non è stato inferiore a quanto anticipato».

LA DOPPIA DOCUMENTAZIONE Giuseppe Romano, avrebbero scoperto i finanzieri, disponeva di una doppia documentazione. Da una parte vi erano le carte che questi spontaneamente esibiva ai militari e dall’altra quelle che sono state acquisite tramite sequestro. Il raffronto tra le due documentazioni avrebbe permesso di appurare delle differenze nei capitoli di spesa.
Prendiamo sempre il viaggio a Barcellona. Il documento consegnato spontaneamente agli investigatori parla di un costo per il biglietto aereo di 1.580,82 euro, mentre l’originale trovato dopo il sequestro parla di una spesa di 280 euro. Una differenza, per il solo volo, di 1.300 euro. Stesso discorso per l’hotel: 1.985,61 dichiarati, 824,20 documento originale, con una differenza di 1.161 euro. I finanzieri si sono messi in contatto con l’agenzia di viaggio appurando che i soldi spesi per i biglietti di viaggio sono quelli relativi all’importo non gonfiato, «riconducibili ai documento che l’indagato non ha esibito in sede di perquisizione».

IL VIAGGIO CON LA FAMIGLIA Ma è indagando sulle fatture rilasciate dall’hotel di Barcellona che viene alla luce che non solo l’importo speso era inferiore a quanto rendicontato ma che Giuseppe Romano in albergo non era da solo. La fattura rilasciata dall’hotel infatti si riferisce alla fruizione di servizi alberghieri per due camere, una doppia e una tripla. Anche le ricevute per la consumazione dei pasti si riferiscono a 5 persone. La camera tripla è intestata a Romano Bernard che gli investigatori individuano in Bernadette, la prima dei tre figli di Romano. «… risulta oltremodo evidente che il Romano si sia recato a Barcellona effettivamente con la propria famiglia», scrivono gli inquirenti.
Cosa che si evincerebbe anche da una frase captata al dottore Pugliese: «voglio sapere Romano quando è andato in Spagna con moglie e figli».
Gli altri viaggi sono avvenuti a Roma tra aprile e ottobre 2015, sempre per due persone, sempre con Romano, a volte accompagnato da Rocca altre da Francesco Francavilla. Le spese variano da 2.500 euro a 720.
Spese gonfiate per un servizio che non si realizzerà mai.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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