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«La Soprintendenza blocca il centro storico di Cosenza»

COSENZA Il senatore Giovanni Bilardi, del gruppo di Federazione delle Libertà, ha presentato un’interrogazione al ministro Dario Franceschini per chiedergli «quali iniziative intenda intraprendere …

Pubblicato il: 20/07/2017 – 8:34
«La Soprintendenza blocca il centro storico di Cosenza»

COSENZA Il senatore Giovanni Bilardi, del gruppo di Federazione delle Libertà, ha presentato un’interrogazione al ministro Dario Franceschini per chiedergli «quali iniziative intenda intraprendere in merito alla paventata azione della Soprintendenza ai beni culturali della Calabria di vincolare tutta l’area del centro storico di Cosenza». «A seguito delle proteste di alcuni cittadini – afferma Bilardi – la Soprintendenza avrebbe deciso di vincolare tutta l’area del bellissimo centro storico di Cosenza, che presenta gravissime criticità e abitazioni di scarso pregio. Cosi facendo non si consente all’amministrazione comunale, che ha messo mani al ripristino di edifici pubblici nel centro storico, di intervenire a tutela dei cittadini, anche e soprattutto nelle recinzioni e nelle demolizioni necessarie ad evitare rischi gravissimi per i cittadini. Il sindaco Occhiuto e la sua amministrazione avevano iniziato a restaurare importanti palazzi pubblici come il Castello Svevo, il Chiostro di San Domenico ed il Convitto nazionale, e ad intervenire in danno dei privati inadempienti con le demolizioni di immobili ormai compromessi, la cui pericolosità per la cittadinanza è evidente. La decisione della Soprintendenza rischia di provocare danni ingenti alla popolazione e crea un pericoloso precedente per tutti i comuni italiani, su cui la stessa Anci deve riflettere. È impensabile procedere con questi metodi, considerando che, sin da ora, qualsiasi cosa dovesse accadere in danno della cittadinanza sarebbe responsabilità della Soprintendenza». «Bloccare le attività di un ente impegnato nella difficile ricerca di risorse per la collettività vincolando un’intera zona, che non è quella di Pompei ma che presenta abitazioni vetuste e pericolanti – conclude il parlamentare – significa musealizzare un luogo che avrebbe, invece, bisogno di interventi differenziati».  

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