A partire dal 21 luglio fino al 19 agosto, con eccezione del 31 luglio (giorno di scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi), vi saranno disagi in tutte le Poste della Calabria per lo sciopero delle prestazioni straordinarie indetto da Slp-Cisl, Failp-Cisal, Confsal Com e Ugl-Com. I sindacati denunciano una serie di problemi irrisolti che stanno mettendo in ginocchio l’erogazione dei servizi postali in Calabria: «In particolare, all’annoso problema del recapito che soffre di carenze strutturali e di indirizzo comune in tutta Italia, nel mirino vi è la situazione del settore Mercato Privati (sportelleria), il quale – si legge in una nota – è in piena crisi gestionale tale da rendere complicata la corretta fruizione dei servizi erogati ai cittadini (chiusure Uffici Postali, carenze di personale, ecc..) e fa soffrire i lavoratori, ormai stanchi e delusi da un management non all’altezza di tale compito. Infatti, da quando si è insediata l’attuale dirigenza, tre anni orsono, i servizi sono peggiorati e la Calabria è entrata in una crisi irreversibile mediante un processo involutivo». «Si lamentano – scrivono ancora i sindacati – una serie di problemi quali: la carenza di personale a tutti i livelli, le chiusure degli Uffici Postali, le mancate trasformazioni dei lavoratori part-time in full-time, le continue violazioni contrattuali, le scelte illogiche e non funzionali nella soppressione dei servizi, le pressioni commerciali effettuate sul personale, le mancanze strutturali nella sicurezza e nell’agibilità degli uffici, la gestione della mobilità interna completamente stagnante e penalizzata anche da assunzioni esterne che violano i diritti dei lavoratori, prevaricazioni e continuo ricorso allo straordinario forzoso per nascondere le carenze strutturali. La categoria protesta – concludono le segreterie regionali di Slp-Cisl, Failp-Cisal, Confsal Com e Ugl-Com – per dare ai cittadini calabresi un servizio migliore e per assicurare un futuro ai tanti lavoratori che rischiano con questo tipo di gestione recessiva di vedere pregiudicato il posto di lavoro, cosa questa infausta in una regione che su tale versante paga già un conto salatissimo».
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