COSENZA Prescritto il reato di truffa ai danni dello Stato. Il giudice del tribunale di Cosenza, Claudia Pingitore, ha dichiarato prescritto il reato di truffa ai danni dello Stato per tre persone imputate in un procedimento che coinvolgeva diversi professionisti e ricercatori della città dei Bruzi. Il provvedimento riguarda Giuseppe Paonessa, Tommaso Monterossi e Felice Monterossi, che escono definitivamente dal processo. Mentre rimangono imputati Francesco Filippo Garrafa, Massimo Mazza, e Pier Bartolomeo Caruso. Per Mazza, il giudice decidendo sulla questione di nullità sollevata dalla difesa, ha disposto la restituzione degli atti al pm in sede di dichiarazione di nullità del decreto di fissazione di udienza preliminare, stralciando la posizione per via dell’ omessa corretta notifica al difensore l’avvocato Vincenzo Belvedere. Paonessa, consulente finanziario della società, è difeso dagli avvocati Amelia Ferrari e Mariano Marchese. Mentre Felice e Tommaso Monterossi sono difesi dall’avvocato Pitaro. Il gup del Tribunale di Cosenza, nel novembre del 2015, aveva già emesso una sentenza di non luogo a procedere per le persone coinvolte. Il pm fece ricorso in Cassazione: la Suprema Corte annullò con rinvio la sentenza. Un anno fa ci fu una nuova udienza preliminare che si concluse con il rinvio a giudizio di tutti gli indagati. Giovedì mattina il giudice Ianni ha emesso sentenza per tre delle persone coinvolte. Secondo l’accusa (rappresentata dal pm Giuseppe Visconti), gli indagati – attraverso la società “Mediterranea” – avrebbero ottenuto finanziamenti illeciti per estrarre olio d’argan dalle alghe. I soldi sarebbero arrivati, ma dagli accertamenti della Guardia di finanza sarebbe emerso che non erano stati comprati tutti i macchinari e i lavoratori avrebbero svolto meno ore lavorative.
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