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Amantea, le minacce per i voti: «Ma tu ci tieni alla tua fidanzata…»

AMANTEA «Ma tu ci tieni alla tua fidanzata…che il 30 (giugno, ndr) le scade il contratto e io dopo non ti posso aiutare….Le elezioni sono state già decretate non da mò, da parecchio». È questo il t…

Pubblicato il: 21/07/2017 – 10:02
Amantea, le minacce per i voti: «Ma tu ci tieni alla tua fidanzata…»

AMANTEA «Ma tu ci tieni alla tua fidanzata…che il 30 (giugno, ndr) le scade il contratto e io dopo non ti posso aiutare….Le elezioni sono state già decretate non da mò, da parecchio». È questo il tenore delle frasi con le quali l’ex consigliere regionale Franco La Rupa avrebbe “preteso” i voti per le amministrative di Amantea dello scorso 11 giugno rivolgendosi al vice sindaco di Serra d’Aiello, Fabio Innocenti. Il politico amanteano – già coinvolto in inchieste su voto di scambio e associazione mafiosa – venerdì mattina è finito in carcere assieme a Marcello Socievole, 53 anni, consigliere comunale di maggioranza del comune di Amantea, eletto nella consultazione tenutasi lo scorso 11 giugno nella lista guidata dall’attuale sindaco Mario Pizzino. La Rupa (che è stato anche sindaco di Amantea) e Socievole sono ritenuti responsabili di voto di scambio e tentata estorsione in concorso, mentre il consigliere comunale anche di tentata violenza privata.
L’attività investigativa, svolta dai militari dell’Arma e coordinata dal procuratore di Paola Pierpaolo Bruni e dal sostituto Anna Chiara Fasano, ha fatto emergere come i due, nel corso della campagna elettorale per le elezioni dello scorso giugno che ha portato all’elezione del sindaco e al rinnovo del consiglio comunale di Amantea, abbiano secondo l’accusa esercitato pressioni – Socievole come candidato poi eletto e La Rupa come «referente e sostenitore della coalizione “Lista Azzurra” (candidato a sindaco Pizzino) – nei confronti del vice sindaco di Serra d’Aiello, Fabio Innocenti al fine di indurre la sua fidanzata e la famiglia della stessa a votare per il consigliere comunale arrestato, con la minaccia che altrimenti a quest’ultima non sarebbe stato rinnovato il contratto di lavoro a termine nella scuola materna gestita dal Comune di Amantea attraverso una cooperativa. Contratto che alla giovane scade il prossimo 30 giugno.
Al solo consigliere comunale arrestato, inoltre, viene contestato l’aver prospettato l’avvio di una ingiusta azione giudiziaria ai genitori della ragazza e ciò per impedire la divulgazione della registrazione del colloquio nel corso del quale erano stati minacciati più volte.

LA DISTRIBUZIONE DEI VOTI Sono ripetute e pesanti le minacce che La Rupa, in particolare, rivolge al fidanzato della ragazza, sulle quali si concentrano le indagini dei carabinieri della locale stazione e del comando provinciale, coordinati dal maggiore Michele Borrelli. Ecco che cosa dice La Rupa al ragazzo qualche giorno prima delle elezioni: «Gli altri cinque voti fateli dare a Marcello…Noi dobbiamo stravincere. Tu tre voti me li devi fare andare a lui. Quello della mamma, del padre e il suo devono andare a Marcello che Marcello la deve confermare a lei perché Marcello sarà assessore».
Lo scorso 11 giugno Marcello Socievole viene eletto consigliere comunale e a lui vengono affidate deleghe importanti: delega speciale in materia di Fiera, Mercati, Infrastrutture sportive, Fondi comunitari, Energie rinnovabili.
La Rupa “tiene a cuore” la sorte di questa ragazza e lo spiega al suo fidanzato: «Io ti voglio bene e una cosa di queste mi dispiacerebbe e poi ti dovrei andare a difendere per lei. Tu hai capito bene il ragionamento… la venuta mia di questa sera quale è?. E non è giusto che questa ragazza ci rimette le penne il 30 luglio…per chi… per dare quattro voti a pallotta!. Chiamala tu e dille: hai un contratto di lavoro e te lo devono rinnovare il 30… qui è inutile che ci illudiamo… se non dobbiamo pensare che vince Signorelli».
Il gip Rosamaria Mesiti ha accolto le richieste cautelari della Procura perché – scrive – «c’è piena rispondenza ai dati evincibili dagli atti contenuti nel fascicolo».

QUEL COLLOQUIO REGISTRATO Lo scorso 13 giugno i carabinieri della stazione di Amantea hanno ascoltato il fidanzato della ragazza in merito a «un avvicinamento» avuto – poco prima delle elezioni – da La Rupa e Socievole «con la finalità – affermano gli inquirenti – di imporre il voto in favore delle relative candidature. Di tale incontro il giovane provvedeva a effettuare registrazione integrale delle conversazioni tra i presenti attraverso l’utilizzo del proprio apparecchio cellulare, tanto che ne forniva l’audio alla polizia giudiziaria che verrà analizzato negli inequivoci contenuti. In quella occasione il giovane circostanziava in modo preciso e coerente la vicenda di cui, suo malgrado, si era trovato protagonista, evidenziando il clima di minaccia e intimidazione cui veniva sottoposto dagli indagati».
Ecco che cosa racconta il giovane ai carabinieri: «Circa una settimana prima delle elezioni di Amantea, alle 23, venivo contattato da Franco La Rupa che mi chiedeva un appuntamento nell’immediatezza. Sono venuti a casa mia ad Amantea, lui, il figlio e Marcello Socievole con la Jaguar di Socievole. Loro subito mi dissero che la famiglia della mia fidanzata avrebbe votato per Signorelli. E io dissi che Socievole avrebbe avuto comunque la sua fetta di voti dal momento che era imparentato con lo zio della mia fidanzata. Ricordo che La Rupa insistette molto sulla riconferma del lavoro della mia fidanzata fino al punto da farmi ampiamente capire che se voleva essere riconfermata avrebbe dovuto votare Marcello Socievole anche perché proprio quest’ultimo era sicuro di aver già duemila voti in più e che lo stesso Socievole avrebbe potuto riconfermare lei sotto il profilo contrattuale lavorativo».
A precisa domanda dei carabinieri, se lui si fosse mai sentito minacciato da La Rupa il ragazzo risponde così: «Sì io mi sono sentito minacciato perché conosco bene Franco La Rupa e so cosa è capace di fare. Ci tengo ad aggiungere che prima dell’incontro con queste tre persone ho provveduto a effettuare una registrazione audio dal mio telefono cellulare Iphone che tuttora ho sul telefono».
Il ragazzo, prima di parlare con i carabinieri, aveva parlato di questa vicenda con Signorelli (l’altro candidato a sindaco) al quale aveva consegnato la registrazione audio. Lo sapeva anche Socievole della registrazione tanto che – prima delle elezioni – andò a casa dei suoceri del ragazzo: «Ai miei suoceri Socievole riferì di essere a conoscenza della registrazione e che per questo lui e La Rupa erano molto adirati. Lo stesso Socievole aggiungeva che avrebbe potuto anche denunciarmi per questo. I miei suoceri rimasero molto turbati e raccontarono tutto alla mia fidanzata. Credo che i miei futuri suoceri forse potrebbero aver votato proprio per Marcello Socievole».

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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