GIOIA TAURO «Un ghetto per gli uomini e anche per gli animali». È questa la scoperta che un gruppo di animalisti di Reggio Calabria ha fatto nel quartiere Ciambra di Gioia Tauro. Nella zona, abitata soprattutto da comunità rom e attenzionata da alcuni mesi dalla Prefettura, nei giorni scorsi si è sviluppato un vasto incendio che ha interessato la discarica abusiva che si trova all’interno del quartiere. Fumi tossici e forti odori di plastica bruciata hanno invaso l’aria di Gioia Tauro per circa tre giorni. Le fiamme hanno minacciato anche alcune palazzine rendendo necessaria l’evacuazione di alcune persone. Una volta spento l’incendio però, oltre al danno ambientale, anche una macabra scoperta. Decine di cani randagi e non solo tenuti all’interno del quartiere, alcuni legati con le catene, altri senza né acqua né cibo al limite della sopravvivenza, altri ancora chiusi all’interno di recinzioni o schiacciati sotto una tettoia senza la possibilità di muoversi. Alcuni, addirittura, erano stati legati sopra una montagna di rifiuti.
«Abbiamo ricevuto la segnalazione appena si è iniziato a domare l’incendio, c’erano cuccioli ovunque». A raccontarlo è Maria Antonia Catania, dell’associazione Animalisti italiani onlus di Reggio Calabria, che insieme agli altri componenti del sodalizio è riuscita a trarre in salvo una quindicina di cani tra cuccioli e adulti. «Per fortuna non abbiamo fatto ricorso alle Forze dell’ordine perché le persone si sono dimostrate molto collaborative in alcuni casi, lasciandoci prendere i cani per portarli con noi, così abbiamo iniziato a nutrirli e fare tutti i controlli del caso – ha spiegato Catania –. In altri casi invece non siamo riusciti a fare molto perché alcuni dei bambini che abitano lì si sono affezionati e non siamo riusciti a prendere i cuccioli». Si è cercato di salvare il salvabile, secondo Catania, «portando via soprattutto le femmine per evitare che altri cuccioli crescessero in quelle condizioni». «Dopo l’incendio – ha aggiunto ancora l’animalista – ci siamo recati due volte all’interno del quartiere ma c’è ancora tanto da fare. Ci sono tanti cani che non siamo riusciti a trovare perché li tengono rinchiusi e diventa anche difficile riuscire a scovarli all’interno della discarica».
Una situazione, quella della Ciambra, che dura da più di 20 anni e che solo negli ultimi tempi, con l’avvio delle bonifiche e l’intervento della Prefettura, sembra poter essere affrontata. Ma questo non basta per l’associazione. «Abbiamo scoperto che non sono solo gli abitanti del quartiere che sottraggono i cuccioli per strada ma la zona sta diventando un luogo un cui molti abbandonano i cani, soprattutto in questo periodo. Noi – conclude Catania – continueremo a monitorare la situazione e nei prossimi giorni torneremo per cercare di salvare altri esemplari. Ma ora tocca allo Stato porre fine a un degrado che, oramai, non riguarda più solo le persone».
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