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«L'hip-hop di Reggio dice no al nazirap di Casa Pound»

REGGIO CALABRIA Il prossimo sabato 29 luglio a Scilla, in provincia di Reggio Calabria, l’organizzazione di estrema destra Casa Pound terrà un raduno nazionale, con tanto di concerto di uno dei gru…

Pubblicato il: 24/07/2017 – 11:23
«L'hip-hop di Reggio dice no al nazirap di Casa Pound»

REGGIO CALABRIA Il prossimo sabato 29 luglio a Scilla, in provincia di Reggio Calabria, l’organizzazione di estrema destra Casa Pound terrà un raduno nazionale, con tanto di concerto di uno dei gruppi nazi-rap che gravitano nell’ambiente neofascista. L’evento, che si terrà in luoghi privati e non annunciati pubblicamente per evitare contestazioni da parte della comunità locale, ha incontrato ovviamente il rifiuto e la dissociazione più netta da parte della scena Hip-Hop reggina, che – attraverso i social network – ha diffuso una nota in cui rivendica i veri valori della cultura e della terra d’appartenenza. «Deve essere chiaro a tutti che questi personaggi non hanno niente a che vedere con l’Hip-Hop – dichiara Kento, veterano del combat rap proveniente appunto da Reggio Calabria –. Da parte nostra, continua il lavoro quotidiano sul territorio, mettendo la nostra arte al servizio del riscatto della nostra terra, non certo del razzismo e dell’ignoranza».
Qui di seguito la versione integrale della nota diffusa oggi.

Siamo un gruppo di mc, dj, writer, b-boy e b-girl di Reggio Calabria con diversa estrazione e differenti visioni politiche e sociali, uniti dall’amore verso la cultura Hip-Hop e verso la nostra terra.
Abbiamo scoperto che, tra qualche giorno, vicino alla nostra città si esibirà un gruppo nazi-rap, scarsissimo tecnicamente e aberrante nei contenuti, di cui non vogliamo nemmeno scrivere il nome per non dargli la visibilità e l’eco che non merita assolutamente.
Riteniamo comunque che sia il caso di prendere posizione in modo esplicito contro questo tipo di manifestazioni che, sebbene rinchiuse all’interno di spazi privati e destinate a un esiguo gruppo di fanatici, sono in ogni caso un’offesa ai valori dell’hip-hop – genere nato nei quartieri popolari afroamericani– e della nostra terra, da cui un esercito di emigranti è partito per cercare lavoro e dignità in altre parti d’Italia o del pianeta.
Noi non dimentichiamo i nostri padri che sono stati per secoli dalla parte sbagliata dei muri, vittime della discriminazione anti italiana e anti meridionale. Noi non dimentichiamo i principi di pace, amore e unità – ma anche di riscatto personale e sociale – su cui si basa la nostra filosofia e le nostre espressioni artistiche. All’ignoranza dei nazi-rapper contrapponiamo la cultura millenaria del luogo dove verranno a sputare le loro bugie. Alla loro superficialità, il nostro impegno quotidiano in strada. Alla loro intolleranza, altrettanta intolleranza nei confronti del razzismo e di chiunque in nome del razzismo parla e agisce.
Queste parole appartengono a chiunque voglia farle proprie. Condividetele e fatele girare nel modo che ritenete più opportuno. 
«Ascolta le parole nei testi delle canzoni, e dimmi se sono autentiche, se significano qualcosa per te, mi capisci? Ascolta ciò che dicono, non muovere semplicemente la testa a tempo: cerca il senso e ascolta ciò che dico. Ritienici responsabili dei nostri testi». (Tupac Amaru Shakur)

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