ROMA È stata ricevuta con tutti gli onori. Ha incontrato i più alti livelli del Partito democratico e il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, ricevendo la solidarietà di Maria Grazia Laganà e di quei pezzi di partito che non hanno compreso (per usare un eufemismo) la sua defenestrazione dalla giunta comunale di Reggio Calabria. Per Angela Marcianò quella di giovedì a Roma è stata una giornata densa di appuntamenti. E non può bastare la stringata nota dell’ufficio stampa nazionale del Pd – comunque un chiaro endorsement – a raccontarla. «L’incontro – recita il comunicato – ha analizzato e approfondito il contributo che Angela Marcianò potrà fornire al livello nazionale sulla legalità e la trasparenza nella Pubblica amministrazione, grazie all’esperienza maturata in questi anni». E il paradosso salta subito agli occhi dei commentatori politici: a Roma l’esperienza da assessore vale un pass per dare un «contributo» al Nazareno, a Reggio Calabria costa alla giurista l’estromissione della squadra di governo. Basta forse questa considerazione per capire quanto il partito romano sia distante dalle posizioni di Falcomatà. «Il sindaco, come è giusto, ha la propria autonomia, noi abbiamo e avremo la nostra» è, più o meno, il pensiero di Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria e terza persona incontrata da Marcianò nella sua giornata (la prima è stata il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno, la seconda Laganà, sia per vicinanza politica che per più spicce questioni di “assistenza” medica, visto che l’ex assessore è nella fase finale della gravidanza). Dopo l’incontro con Guerini, Marcianò si è spostata nelle stanze del ministero retto da Graziano Delrio. Ed è stato quello l’incontro più lungo e denso della giornata. Al termine non è stato diramato un comunicato ma qualcosa è filtrato per i cronisti. La durissima nota che l’ex titolare della delega cittadina ai Lavori pubblici ha dedicato, tra le altre cose, agli ostacoli incontrati lungo il proprio cammino non poteva passare inosservata. Ed è ovvio che al ministero ci sia una certa attenzione sui futuri impegni che riguardano Reggio Calabria. Il Patto per la Calabria porterà in riva allo Stretto ingenti risorse: a Roma vogliono essere sicuri che la loro gestione non sia in alcun modo “viziata”. E se in questo senso la presenza di Marcianò offriva garanzie, chiedono quantomeno che la sua assenza non pregiudichi il corretto utilizzo dei fondi. E sono preoccupati, se è vero che l’impegno per la trasparenza apprezzato dalla segreteria Pd non è piaciuto al primo cittadino.
La settimana, per l’ex assessore, potrebbe chiudersi con un nuovo incontro dem. Magorno e i vertici del partito l’hanno invitata a Diamante per la serata di venerdì, quando Matteo Renzi presenterà il suo libro “Avanti”. Tutti si aspettano che il segretario si esprima sui tanti dossier aperti per il partito calabrese. A cominciare dal duro documento di Franco Iacucci ed Enzo Bruno portato all’attenzione della segreteria nazionale. Anche il “caso Marcianò” potrebbe trovare spazio nella serata del leader nella perla del Tirreno. Un altro endorsement mentre da Palazzo San Giorgio tutto tace. Eppure le domande rimaste senza risposta sono molte. E il quadro (già tracciato e in prospettiva) è inquietante.
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