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Ispezione al Pugliese, Pronto soccorso “bocciato”

CATANZARO «Gravi carenze di personale medico e infermieristico, aggravate dalla turnazione delle ferie; carichi di lavoro molto pesanti per gli operatori sanitari, costretti a fronteggiare una fort…

Pubblicato il: 28/07/2017 – 14:16
Ispezione al Pugliese, Pronto soccorso “bocciato”

CATANZARO «Gravi carenze di personale medico e infermieristico, aggravate dalla turnazione delle ferie; carichi di lavoro molto pesanti per gli operatori sanitari, costretti a fronteggiare una forte domanda che viene non solo dalla provincia di Catanzaro, ma anche da quelle di Crotone e Vibo Valentia; spazi non adeguati; degenze “improprie” che possono durare anche qualche giorno per mancanza di posti letto nei reparti; visite mediche che vengono effettuate anche nei corridoi visto l’alto numero di utenti; accessi non vigilati e mancanza di un sistema di videosorveglianza che possa garantire la sicurezza degli operatori». È quanto si legge nel rapporto che la Polizia locale di Catanzaro ha inviato al Comune in seguito all’attività ispettiva di questa mattina all’interno del Pronto soccorso dell’ospedale Pugliese. L’attività è stata ordinata dal sindaco Sergio Abramo, con i poteri conferitigli dalla legge in materia sanitaria, con particolare riferimento alle emergenze e in presenza di concreti rischi per la salute dei cittadini e per l’ordine pubblico. Sul posto, si è recato lo stesso sindaco, il vicecomandate colonnello Amedeo Cardamone e tre agenti. Nelle quattro cartelle redatte dalla Polizia Locale, le criticità segnalate in questi giorni da cittadini e stampa hanno trovato puntuale riscontro dall’amministrazione.
«Due i problemi più gravi e che hanno bisogno – ha commentato il sindaco Abramo – di provvedimenti urgenti e non differibili. Il primo è la carenza di personale medico e infermieristico. I medici assegnati al pronto soccorso sono complessivamente 21, di cui 16 a tempo indeterminato e 5 con contratto a tempo determinato. Mediamente, in ogni turno sono impegnati tre medici. Se si considerano le ferie da assegnare per legge, i permessi previsti dalle legge 104 e l’inidoneità di un medico al servizio notturno, si avrà l’idea della pesantezza della situazione. Che si ripropone anche per il personale infermieristico: gli infermieri sono solo 30, di cui 6 part time e a tempo determinato. In questo periodo, oltre alle ferie, c’è da tenere conto di cinque congedi straordinari, di una gravidanza a rischio e di un permesso post parto. Mediamente, sono in servizio cinque infermieri. A questo personale si aggiungono 12 operatori socio-sanitari che svolgono attività ausiliaria di accoglienza dell’utenza e di accompagnamento verso i vari reparti». I tempi di attesa sono stati acquisiti dalla Polizia Locale con la collaborazione preziosa del direttore Peppino Masciari, da appena un mese alla guida del pronto soccorso. Intanto, gli accessi totali dal 1 gennaio al 23 luglio sono stati 29.438. Le attese oltre le due ore sono il 14% per i codici bianchi, il 21,32% per i codici verdi, il 9,5% per i codici gialli. Per i codici rossi, l’attesa compresa tra i 60 e i 90 minuti sono solo lo 0,1%. I tempi di attesa sono risultati correttamente indicati sia sul monitor presente in sala d’attesa, nonché sul sito dell’azienda ospedaliera. Per quanto riguarda gli spazi, le visite avvengono nelle quattro stanze dedicate, ma l’elevato numero di utenti costringe non di rado i medici ad effettuare le visite nei corridoi. È stato accertato che sono in corso lavori di adeguamento/ristrutturazione allo scopo di ricavare altri 3 locali e di realizzare una nuova e più comoda sala d’attesa. I tempi di esecuzione di tali lavori è stimato in tre mesi.
«La mia iniziativa è doverosa – ha spiegato il sindaco Abramo –. La responsabilità che la legge mi assegna in materia sanitaria, in presenza di gravi emergenze, non mi consente di girarmi dall’altra parte. Naturalmente, la mia azione non è rivolta contro gli operatori che – anzi – portano avanti questo delicato lavoro con rilevanti rischi e disagi. Ma non è possibile andare avanti in queste condizioni. Nella giornata di lunedì, adotterò ulteriori provvedimenti per costringere la Regione, il commissario Scura e il management dell’azienda ad adottare con urgenza e immediatezza tutti i gli atti necessari per superare questa emergenza. Si trovi il modo di reclutare al più presto il personale necessario per fronteggiare la prevedibile situazione di difficoltà che avremo in agosto. Ovviamente, sarà necessario fare scelte più in profondità che risolvano strutturalmente il problema dell’urgenza-emergenza».

 

PITARO: ANCORA TROPPE CRITICITÀ, NECESSARIO INTERVENIRE «Il Pronto soccorso del Pugliese, nonostante le innumerevoli segnalazioni, riprese anche da quotidiani locali, continua a presentare gravi criticità che lo rendono, conseguentemente, non completamente efficiente». A dirlo è Francesco Pitaro, presidente del movimento Salviamo Catanzaro. «Pazienti in barella per ed ore, in alcuni casi anche per giorni, con lunghissimi tempi di attesa, e senza informazioni, nonostante l’impegno degli instancabili operatori sanitari. Tutto ciò – spiega – si ripercuote contro gli incolpevoli pazienti, che vengono lesi nel loro diritto alla salute e all’assistenza sanitaria, ma anche contro l’ospedale Pugliese che agli occhi di tutti si pone come struttura sanitaria inefficiente. Il 5 luglio abbiamo incontrato il direttore generale del Pugliese che ha assunto l’impegno ad assumere personale e ad ampliare le sale del Pronto soccorso. Ad oggi, però, continuano a pervenire critiche». «Ecco perché stamattina – prosegue Pitaro -, a seguito di nuove segnalazioni, abbiamo, con apposita istanza, chiesto al direttore generale, Giuseppe Panella, che entro tre giorni voglia comunicare, in relazione alle manifeste criticità del Pronto soccorso, quali provvedimenti siano stati adottati e/o quali provvedimenti si vogliano adottare affinché il servizio di Pronto soccorso renda ai pazienti/utenti prestazioni tempestive e di qualità in adempimento dell’articolo 32 della Costituzione e nel rispetto della dignità dei pazienti. Con riserva, in caso di inerzia da parte dei soggetti preposti, di rivolgersi al presidente della Regione, al commissario per il Piano di rientro e al ministro della Salute, nonché di valutare ogni più utile iniziativa a salvaguardia del diritto alla salute e all’assistenza sanitaria dei pazienti ed utenti». «Il Pugliese, dopo una lunga battaglia, è salvo – conclude – , occorre, tuttavia, ora, che tutti i reparti, a partire dal Pronto soccorso, siano reparti efficienti e funzionanti e punti di riferimento sanitario per l’intera Regione».

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