VILLA SAN GIOVANNI Malati e invalidi adesso dovranno pagare il biglietto per intero: stop all’esenzione parziale per attraversare lo Stretto di Messina. È destinata a far discutere la decisione di Caronte&Tourist, la società che gestisce il trasporto marittimo privato da Villa San Giovanni a Messina. Con una nota ufficiale, la compagnia di navigazione ha comunicato, «con estremo rammarico», che la distribuzione dei cosiddetti “biglietti autorità” ai soggetti affetti da gravi patologie, avviata su iniziativa del Comune di Villa San Giovanni per le persone che devono raggiungere l’isola per visite o cure mediche, «è stata sospesa a tempo indeterminato a causa di gravissimi e reiterati abusi emersi nel loro utilizzo». La moratoria, però, non riguarda anche i portatori di handicap siciliani, ma solo i «residenti sulla sponda calabrese».
Caronte&Tourist, nel sottolineare che si trattava comunque «di una concessione liberale e non di un diritto derivante da disposizione di legge», spiega di essere stata «costretta» a questa «dolorosa decisione» in quanto non esisterebbero «adeguati strumenti di controllo di una speculazione tutta giocata sulla pelle di chi ha seri problemi di salute». E così, a causa degli abusi di qualcuno e dell’omesso controllo delle autorità, i malati ora dovranno pagare di tasca propria il biglietto, non proprio a prezzi accessibili (un ticket auto andata/ritorno entro tre giorni costa 45 euro), per la traversata dello Stretto. La società, comunque, «si augura che fatti nuovi le consentano di potere tornare presto sulle proprie posizioni».
LA PROTESTA Immediata la reazione dell’associazione “Specialmente preziosi”, costituita nell’ambito della consulta del terzo settore di Villa, secondo cui la scelta di Caronte&Tourist colpisce «quanti già vivono, seppur con dignità, una quotidianità complicata». Da qui l’invito alla compagnia a «rivedere la scelta fatta, reintroducendo l’agevolazione e non permettendo più a chicchessia gli abusi del passato. Il reale controllo infatti è a piena tutela delle persone veramente sofferenti e darebbe inoltre in tal modo pieno compimento al nobile intento della società».
Mantenere questa decisione, invece, significherebbe danneggiare i più deboli, che per reali motivi di salute non potrebbero godere della tariffa ridotta «pur avendone estrema necessità». E tutto questo «mentre le autorità, per motivi “istituzionali”, continuano a usufruire di questo privilegio probabilmente anche senza nessun controllo».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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