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Donnici saluta “Don Tom”

COSENZA «Cammineremo con le stesse scarpe per diverse strade». È una citazione che sta molto a cuore a don Tommaso Scicchitano e che adesso ha per lui un significato ancora più importante. Il parro…

Pubblicato il: 31/07/2017 – 12:54
Donnici saluta “Don Tom”

COSENZA «Cammineremo con le stesse scarpe per diverse strade». È una citazione che sta molto a cuore a don Tommaso Scicchitano e che adesso ha per lui un significato ancora più importante. Il parroco di Donnici – finito alla ribalta nazionale per le sue battaglie (a volte singolari) e per essere tra i promotori dell’associazione Libera – lascia la sua parrocchia, la diocesi e la Calabria per volare in Umbria. Don Tommaso – noti anche e soprattutto per essere un prete molto social – dal 3 agosto sarà ad Assisi alla Pro Civitate Christiana. «Anche lì farò la mia parte», dice senza nascondere la malinconia per lasciare la sua comunità che guidava dal 2006. “Don Tom” – come spesso lo chiamano – è stato sempre un sacerdote diverso dagli altri, un giovane tra i giovani. Un ragazzo tra i ragazzi. Sempre accanto ai più deboli e sempre a soddisfare la sete di giustizia. Presente a tutti i cortei, alle manifestazioni di Libera, alle iniziative di legalità. Accanto alle famiglie delle vittime nelle aule di giustizia. Ma anche nel pub a brindare assieme ai suoi giovani, all’ombra di un pino durante le sue escursioni in montagna. Sempre attorniato dalla gente e dai suoi ragazzi. 
Domenica la comunità di Donnici lo ha salutato e abbracciato. Perché a Donnici e non solo don Tommaso è un personaggio. 
Tempo fa fu protagonista di una vicenda singolare. Essere segnalato (e poi bloccato) sui social network per aver commentato la legge Cirinnà e, poi, gli striscioni omofobi esposti da una parte degli ultrà del Catanzaro nel corso del derby con il Cosenza. Ne capitano di cose strane, su Facebook: don Tommaso ha scoperto, suo malgrado, di essere stato “esiliato” da una delle piazze virtuali che frequenta (sull’altra, twitter, è ancora presente) perché forse a qualcuno, denuncia in un video che circola dalla sera di giovedì su YouTube, «sembra strano che un prete non sia omofobo». Don Tommaso, non appena si è sparsa la voce della “sanzione”, è stato travolto da un’ondata di solidarietà virtuale e reale. Molti amici si erano offerti di ospitarlo sulle proprie bacheche e per lui sono arrivate parole di sostegno da Libera e dall’Anpi, che con il parroco hanno percorso una strada fatta d’impegno sociale accanto alle vittime della ‘ndrangheta e a chi chiede diritti. Tutto è nato da un post scherzoso, nel quale don Tommaso spiegava che avrebbe reso più veloce la messa domenicale del 14 febbraio per consentire a tutti la partecipazione all’attesa partita. Un sito animato dai supporter del Catanzaro se l’era presa e il religioso aveva risposto chiedendo loro di prendere altrettanto sul serio gli striscioni offensivi. Poi l’escalation, fino al cartellino rosso. Don Tommaso, in passato, era finito nel mirino anche per aver sostenuto le battaglie ambientaliste del Comitato che, a Donnici, si batte contro la realizzazione di un impianto di smaltimento dei rifiuti. 
Sempre in prima linea. Così è stato a Cosenza. Così sarà ad Assisi. 

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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