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L'ossessione (sbagliata) del governatore per la sanità

La voglio, la voglio, la voglio! Ai più buoni potrebbe sembrare il desiderio che un promesso sposo rivolge alla sua sposa; ai più maliziosi, al contrario, le richieste di un bambino capriccioso.  C…

Pubblicato il: 31/07/2017 – 9:48
L'ossessione (sbagliata) del governatore per la sanità

La voglio, la voglio, la voglio! Ai più buoni potrebbe sembrare il desiderio che un promesso sposo rivolge alla sua sposa; ai più maliziosi, al contrario, le richieste di un bambino capriccioso.  Chiariamo: niente di tutto ciò, se non la richiesta di nomina a capo della sanità calabrese che, il presidente della giunta regionale, fa da oltre due anni e mezzo al governo nazionale. Una vera e propria ossessione, a rappresentare (ahinoi!) il peggio della sua azione di governo. Infatti il claim di qualsiasi bravo presidente di Regione non potrebbe essere altro se non quello di operare in funzione dell’interesse e dei bisogni della collettività; ciò anche attraverso la collaborazione tra i vari livelli istituzionali (Stato, Regione, Enti Locali) e l’ascolto delle istanze – spesso disattese  – provenienti dalle realtà locali. Tuttavia, in Calabria, si fa tutto e il contrario di tutto: un commissario alla sanità, nominato dal governo, da un lato e il dipartimento regionale alla salute dall’altro che si scontrano un giorno sì e l’altro pure a tutto discapito della salute dei cittadini; l’assenza di un canale di ascolto e di collaborazione tra la politica e la burocrazia regionale (quest’ultima lenta e farraginosa) e le richieste di aiuto provenienti dai territori; l’immobilismo ovvero la totale disorganizzazione in settori chiavi quali turismo, trasporti e occupazione. 
Tutto questo per dire che, trascorsi ormai tre anni dall’insediamento dell’attuale governatore regionale, si è di fronte a un bivio: cambiare rotta o sostituire il timoniere. In altre parole, a mio modesto parere, il presidente Oliverio dovrà immediatamente deporre l’ascia di guerra nei confronti dell’attuale commissario alla sanità e, al contrario, coadiuvarlo, attraverso il dipartimento regionale alla Salute, nella definizione del fabbisogno epidemiologico della popolazione calabrese, tenuto conto, tra l’altro della morfologia territoriale e delle reti infrastrutturali di collegamento (positiva in tale ottica l’annunciata riapertura della struttura ospedaliera di Praia a Mare). Soltanto così sarà possibile correggere le storture presenti nell’attuale piano sanitario proposto e presentato dal commissario Scura e assicurare una migliore offerta sanitaria ai cittadini calabresi ovvero garantire i livelli essenziali di assistenza per come previsti dalla nostra Carta. 
Del resto, così facendo, lo stesso avrà più tempo a disposizione da dedicare a due settori chiave quali turismo e occupazione. Infatti nonostante il trend positivo di presenze turistiche nelle regioni del Sud, la Calabria continua a rimanere in coda anche in questa speciale classifica, complice la cattiva depurazione, che si ripresenta puntualmente in questo periodo – anche quest’anno, di fatto, Legambiente ha fotografato diverse criticità su tutto il territorio regionale – e l’assenza di un’offerta alberghiera e dell’ospitalità di qualità. Importante in questo contesto, dovrà e potrà essere il decreto per il Sud, presentato dal ministero dello Sviluppo economico e voluto, in particolare, dall’instancabile opera della rappresentanza calabrese al governo. Lo stesso, approvato nei giorni scorsi al Senato, prevede un pacchetto di risorse utili a favorire la crescita economica e occupazionale. Risorsa utile, potrà essere ad esempio, la misura economica “Resto al Sud”, un finanziamento di cui il 35% a fondo perduto e il restante 65% attraverso un prestito a tasso zero , rivolto a giovani tra i 18 e i 35 anni, che intenderanno avviare un’attività economica. Tra l’altro, accanto al Masterplan per il Sud (ad onor di cronaca ancora sulla carta) e agli investimenti infrastrutturali approvati dal Cipe, la Calabria. per forza di cose, dovrà salire sull’ultimo treno della crescita. Ciò a patto di rispettare due condizioni: l’abilità nell’utilizzare le risorse in modo mirato e nei tempi più brevi possibili e la capacità di avviare quei canali di concertazione sia con il governo centrale che con gli amministratori locali. L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.

*specializzando PA

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