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Dieci milioni per “salvare” l’Annunziata (e i manager)

COSENZA Gli interventi per la messa in sicurezza dell’ospedale dell’Annunziata sono «necessari e urgenti». E servono per «assicurare l’incolumità dei pazienti e degli operatori sanitari». Dopo le v…

Pubblicato il: 01/08/2017 – 11:46
Dieci milioni per “salvare” l’Annunziata (e i manager)

COSENZA Gli interventi per la messa in sicurezza dell’ospedale dell’Annunziata sono «necessari e urgenti». E servono per «assicurare l’incolumità dei pazienti e degli operatori sanitari». Dopo le visite dei Nas all’ospedale dell’Annunziata e le prescrizioni arrivate dallo Spisal (Servizio di prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Asp di Catanzaro, è arrivato il momento di mettere mano al portafogli (quasi vuoto) della sanità calabrese. Il commissario Massimo Scura e il suo vice Andrea Urbani hanno approvato un finanziamento straordinario di 10 milioni euro per procedere all’adeguamento alle prescrizioni emerse nelle visite ispettive che hanno riguardato, nei mesi scorsi, l’ospedale di Cosenza. 
I blitz sono iniziati nel mese di settembre 2016: visite quasi quotidiane e «numerose verifiche inerenti gli aspetti strutturali». È partita anche un’inchiesta della Procura di Cosenza che ha portato a controlli serrati e al sequestro di alcuni locali e di sette sale operatorie. Che l’Annunziata mostri i segni del tempo non è certo una novità. E il management – lo ricordano Scura e Urbani nel decreto – ha chiesto fondi per risolvere i problemi emersi durante i controlli. Il 26 gennaio 2017, il dg Achille Gentile ha chiesto «un finanziamento destinato a eseguire le opera necessarie (…) indispensabili per mantenere aperte le aree interessate alle verifiche e alle prescrizioni (…) e continuare a garantire i Lea (Livelli essenziali di assistenza, ndr)». Ci sono dei tempi – fissati dallo Spisal – per adeguarsi: bisogna farlo entro 6 mesi a partire dal 22 febbraio, cioè a fine agosto, «prorogabili per altri 6 mesi». L’adempimento renderà meno salata la multa (si potranno pagare 20mila euro anziché 80mila). Ma soprattutto, «eventuali inadempimenti comporterebbero gravissime responsabilità con conseguenti sanzioni amministrative, penali e pecuniarie che, comunque andrebbero a gravare sui fondi del Sistema sanitario regionale». 
Nel tempo, tutti i manager hanno chiesto alla regione di costruire un nuovo ospedale e, in attesa di farlo, hanno richiesto l’assegnazione di «congrue risorse» per «garantire la sicurezza dei pazienti, degli operatori, dei visitatori». È questo il quadro in cui si muove la struttura commissariale. Ed è un quadro che giustifica l’urgenza dell’investimento e la necessità di ricorrere a un finanziamento straordinario, visto che la legge 20 (quella “dedicata” agli interventi strutturali) non ha disponibilità di risorse. La corsa contro il tempo è partita. Con qualche mese di ritardo rispetto all’intervento della Procura. (ppp)

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