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«In consiglio regionale i voti sono truccati»

REGGIO CALABRIA A Palazzo Campanella le votazioni potrebbero essere truccate. Forse non tutte, ma molte probabilmente sì. È la conclusione a cui si arriva dopo aver letto la comunicazione ufficiale…

Pubblicato il: 02/08/2017 – 14:19
«In consiglio regionale i voti sono truccati»

REGGIO CALABRIA A Palazzo Campanella le votazioni potrebbero essere truccate. Forse non tutte, ma molte probabilmente sì. È la conclusione a cui si arriva dopo aver letto la comunicazione ufficiale di un consigliere regionale che si è visto attribuire voti a diverse leggi, malgrado in un giorno in particolare non fosse neppure presente in aula. 
«Il 29 giugno scorso sono andato via subito dopo l’inizio della seduta, ma dai tabulati del consiglio regionale risulta la mia presenza e il mio voto favorevole a molte leggi». È questa, in sintesi, la nota riservata con cui Orlandino Greco ha denunciato «un falso in documenti pubblici» messo in atto nella massima assemblea legislativa calabrese. Il Corriere della Calabria è entrato in possesso del documento, indirizzato alla dirigente del settore Segreteria Assemblea e Affari generali, Maria Stefania Lauria.

LA SEDUTA «Dai prospetti delle votazioni relativi alla seduta del consiglio regionale dello scorso 29 giugno 2017 – spiega Greco – risulta il mio voto a diversi punti all’ordine del giorno nonostante io avessi lasciato l’aula poco dopo l’inizio della seduta». Per il capogruppo di “Oliverio presidente”, «è molto grave che si attesti un falso in documenti pubblici così rilevanti. Il voto di un consigliere regionale è una responsabilità e non è accettabile che si verifichino situazioni così incresciose». Pertanto, Greco chiede alla dirigente di utilizzare «gli strumenti di controllo e verifica a disposizione del settore segreteria dell’assemblea» al fine «di rettificare le votazioni ai punti all’ordine del giorno relative alla seduta del consiglio regionale dello scorso 29 giugno».
La seduta in questione è quella durante la quale il Consiglio, su proposta del capogruppo del Pd Sebi Romeo, ha approvato un legge che sembra un vero e proprio regalo ai costruttori “ritardatari”. Si tratta di una modifica alla manovra finanziaria 2012, grazie alla quale i beneficiari di un bando per l’edilizia sociale da 150 milioni possono – nel caso in cui abbiano già raggiunto uno stato di avanzamento di almeno il 35% – completare i lavori entro il 31 dicembre 2019. Più in particolare: chi ha ultimato più di un terzo del progetto iniziale – quello che era entrato in graduatoria – può anche cambiarlo in corso d’opera e avviare, tra l’altro, «la delocalizzazione degli interventi», cioè scegliere un altro luogo fisico per la struttura da costruire.
Greco riferisce alla dirigente Lauria di non aver partecipato a nessuna delle votazioni previste per il 29 giugno, e dunque nemmeno a quella sulla norma proposta da Romeo, infilata al 13esimo punto all’ordine del giorno, quindi a seduta inoltrata, quando il consigliere del centrosinistra sarebbe già andato via, come afferma lui stesso. Dal tabulato della votazione relativa alla legge sui costruttori, che il Corriere della Calabria è riuscito a visionare, il consigliere di Op risulta però presente. Delle due l’una: o Greco mente e riporta il falso in una comunicazione ufficiale, esponendosi anche al rischio di una smentita da parte dei consiglieri presenti, oppure è il documento finale predisposto da Palazzo Campanella a essere farlocco.

LE VOTAZIONI Quella della non tracciabilità delle votazioni a Palazzo Campanella è una storia vecchia. L’aula, nonostante le molte promesse del passato, non è mai stata dotata di un sistema di rilevazione elettronica; per cui, nel corso della seduta, è impossibile stabilire chi si sia espresso a favore o contro un provvedimento. Anche perché, quasi sempre, i consiglieri non alzano nemmeno la mano al momento di licenziare un testo. Sicché i risultati finali delle votazioni, quelli che valgono giuridicamente, vengono riportati nei vari prospetti allegati alla proposta di legge di riferimento, con il numero di presenti e di votanti e il numero dei consiglieri a favore, contrari o astenuti. L’unico modo, spesso, per conoscere l’orientamento di un esponente politico rispetto a un determinato progetto di legge o a una mozione. Ma, a sentire Greco, c’è da dubitare anche dei documenti ufficiali. 

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

 

 

 

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