COSENZA «Constatato che gli appelli ai sindaci e alla Prefettura di Cosenza non hanno avuto riscontro, Sorical ha presentato una denuncia ai carabinieri di Cosenza per chiedere una verifica dei prelevamenti di acqua dal fiume Trionto». Così i vertici della Società che gestisce le acque calabresi hanno annunciato di voler andare fino in fondo alla vicenda dei prelievi abusivi dal corso d’acqua della Sila Greca. Una decisione presa in concomitanza anche alla scelta conseguenziale di ridurre la portata della fornitura a quei Comuni alimentati dall’impianto della zona con l’istituzione di una turnazione.
«La società – si legge in una nota della Sorical – con note dell’11 luglio e del 2 agosto scorso aveva chiesto alla Prefettura di Cosenza e ai sindaci di Acri, Bisignano, Luzzi, Rose, Vaccarizzo Albanese, S. Cosmo Albanese, S. Cosmo Albanese, S. Giorgio Albanese, S. Sofia d’Epiro, S. Demetrio Corone di emettere ordinanze per vietare l’utilizzo di acqua potabile per uso irriguo e nello stesso tempo aveva chiesto anche alla Prefettura di Cosenza e alla Regione di verificare il corretto prelevamento in concessione dell’acqua per uso irriguo di tutta l’asta fluviale del Trionto situata a monte dell’opera di presa che alimenta l’impianto di potabilizzazione nel Comune di Longobucco. Tali appelli non trovando riscontro con la portata derivata dal fiume, ridotta da 90 litri al secondo a 27 litri al secondo (riduzione superiore al 70%), anche per effetto della siccità, costringe la Sorical ad attivare misure alternative perché la riduzione di portata non consente un corretto funzionamento dello schema idrico».
«In queste settimane – si legge ancora nella nota della Società idrica – Sorical, al fine di ridurre al minimo le perdite di rete è intervenuta immediatamente per riparare le perdite individuate sulle condotte adduttrici dell’acquedotto. Al momento l’unica alternativa per alleviare il problema è l’attivazione di un campo pozzi adiacente l’impianto di potabilizzazione, ma che richiede una blanda deroga ai parametri di potabilizzazione (floruri). Sorical, come accade anche nel Lazio, ha chiesto al dipartimento Salute della Regione un provvedimento urgente in tal senso».
«In una prospettiva di medio termine – afferma il management – l’alternativa è quella di alimentare l’impianto di potabilizzazione attingendo dal sistema idroelettrico Mucone-Cecita. Ciò risolverebbe il problema dell’approvvigionamento idrico, ma richiederebbe l’indennizzo all’Enel per la mancata produzione di energia elettrica. Tale alternativa è inserita nel piano di investimento che la Sorical ha predisposto lo scorso anno per la Regione, che è in attesa di copertura finanziaria. L’intervento, in una delle diverse soluzioni progettuali individuate, richiede la posa di una condotta di 6.5 chilometri ed ha un costo di circa 2.5 milioni di euro».
«La Sorical – conclude la nota – che per affrontare l’emergenza idrica ha attivato quest’anno un piano di manutenzione straordinaria a condotte e pozzi per oltre 10 milioni di euro, non è nelle condizioni di attivare ulteriore spesa atteso che i crediti vantati dai Comuni al 31 luglio 2017 ammontano a 185 milioni di euro, con enti inadempienti da oltre 2 anni».
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