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«Renzi, cacci via i mercanti dal tempio»

Pronto? Parlo con Matteo Renzi? Buon Ferragosto, sono un vecchio comunista che ha avuto l’idea di darle fiducia in quattro occasioni. In ordine di tempo: le primarie del 2012 e 2013, le elezioni re…

Pubblicato il: 07/08/2017 – 16:53
«Renzi, cacci via i mercanti dal tempio»

Pronto? Parlo con Matteo Renzi? Buon Ferragosto, sono un vecchio comunista che ha avuto l’idea di darle fiducia in quattro occasioni. In ordine di tempo: le primarie del 2012 e 2013, le elezioni regionali del 2014 e le primarie più recenti a seguito delle quali è ridivenuto segretario del Pd. Un partito al quale non sono e non sarò mai iscritto, almeno fino a quando non vedrò al suo interno le impronte digitali degli ideali della sinistra.
L’ho chiamata per parteciparle una qualche mia considerazione, osando tuttavia qualche suggerimento, frutto delle opinioni che ho raccolto e dei disagi sociali che constato ogni giorno.
Non so se ha notato – nel corso delle sue venute in Calabria – come si sta male dalle nostre parti. Giovani, quasi tutti (quelli che non sono figli di qualcuno), senza lavoro. Nonni che fanno i datori di lavoro dei nipoti (ma anche figli) ai quali garantiscono la paghetta e non solo. Padri e madri alla disperazione per il futuro della loro prole che diventa sempre più adulta nella nullafacenza, alla quale i decisori pubblici e l’assenza di imprenditorialità privata li condannano spietatamente. Aziende che chiudono perché nessuno compra. Immobili e risparmi di una vita buttati al vento solo per campare. Una ‘ndrangheta che diventa sempre più padrona di tutto e di tutti, grazie anche alle forze dell’ordine e alla giustizia costrette alla non efficienza per una povertà assoluta di risorse vitali. Enti locali in possesso dei record nazionali nelle classifiche di dissesto e predissesto. Una Regione che, al lordo delle sue partecipate, non si comprende né di quale patrimonio netto negativo (certo plurimiliardario) «goda» né tampoco di cosa ci sia a fare, dal momento che incide quotidianamente nel peggioramento del vivere sociale.
Segretario, mi fermo qui perché la tedierei di cose che sa già (meglio, che dovrebbe ben sapere): di disoccupati che sono facile preda della delinquenza; di una sanità che non c’è mai stata, che fa morti innocenti e che arricchisce il nord con i suoi circa 300 milioni di mobilità passiva; di una assistenza sociale neppure a parlarne; di trasporti pubblici locali ancora da inventare per i territori più decentrati e meno visibili; per un’acqua che si disperde; per i fondi comunitari che volano via; per un turismo e una tutela del mare dai connotati fognari.
Mi fermo qui, altrimenti mi deprimo e non posso permetterlo! Proprio per questo non le sottolineo lo stato del suo partito, quello che occupa le istituzioni (spesso) senza un minimo della cultura necessaria, ma anche della indispensabile sensibilità. A proposito, mi ascolti: cacci via i «mercanti dal tempio», quelli che occupano indebitamente i siti decisori, luogo prediletto per i loro sporchi affari. Ripulisca la Calabria dalla delinquenza politica che sottomette da anni la parte sana. Faccia in modo che gli impegnati nelle istituzioni non siano preda della peggiore burocrazia. Impedisca quei minestroni che stanno rovinando persino le città che erano di esempio fino a ieri.
Vengo al suggerimento. Segretario Renzi, non so se ha notato, nel parlare con i calabresi, quanti di essi, soprattutto gli adulti dei ceti meno abbienti (in sensibile crescita) sono senza denti o quasi, così come negli anni 50. Quanti di essi rinunciano alle cure e quanti di essi hanno imparato a mendicare, con tanta discrezione, appena lontani dalle loro misere abitazioni periferiche. Elementi, questi, che sono indici del disagio economico assoluto.
Lo so, quando arriva, le fanno incontrare un’altra tipologia di persone, quelle che fanno i bagni di folla e non nella cacca oppure quelle che non hanno i soldi per andare dal dentista, dal farmacista, dallo specialista nonché quelle alle quali le interminabili file d’attesa negano la chance di vita che una diagnosi precoce potrebbe invece assicurare loro. Ebbene sì segretario, in Calabria si muore anche di questo e le assicuro sono in tantissimi a «godere» di ciò che anche il suo partito ha contribuito a regalare ai calabresi.
La prossima volta che viene, mi chiami. La porterò in giro non a fare bagni di folla bensì ad incontrare i danneggiati dal menefreghismo della cattiva politica, della quale (ahinoi) si sta rendendo, spero a sua insaputa, complice.
Ad maiora (e attendo fiducioso le auspicate impronte!).

*docente Unical

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